I quattro temperamenti – III parte

IL TEMPERAMENTO FLEMMATICO

Nel flemmatico prevale l’attività del corpo eterico e l’elemento acqua. Gli antichi, infatti, sentivano in tutti i fluidi la forza formatrice del vivente. Un seme può trasformarsi in pianta solo quando entra in azione l’acqua. Il corpo eterico si esprime fisicamente nel sistema ghiandolare-linfatico e animicamente nella placidità, l’equilibrio interiore. Quando in un individuo del genere regna l’ordine interiore delle forze formative, con un eccesso di forze di “benessere”, l’individuo ingrassa poiché esse si accumulano nel corpo.

Nell’aspetto fisico del flemmatico, quindi, tutto tende allo sferico-tondeggiante e il volto ha in genere un aspetto cordiale e gradevole. Il mento si arrotonda verso il basso, spesso formando anche il cosiddetto “doppio mento”. Gli occhi sono privi di vivacità, quasi vacui, ma lo sguardo, a differenza di quello del malinconico, è gioviale e lieto, mai triste. Il flemmatico, infatti, guarda al mondo con contentezza e ama starsene seduto a osservare l’agitazione degli altri. Anch’egli, come il malinconico, rivela nell’andatura una certa pesantezza, ma tra i due vi è una differenza. Il passo del malinconico dà l’impressione di subire completamente l’influenza della forza di gravità e di sprofondare verso il centro della terra. Il flemmatico, invece, ha un’andatura piuttosto barcollante, come quella degli uccelli marini, oscillante da destra a sinistra. Sembra quasi che il piede non voglia adattarsi al terreno, poiché il flemmatico non riesce a mettersi in rapporto con le cose.

Il modo di parlare del flemmatico è lento, a volte esitante. Ama vestire in maniera modesta e convenzionale e non segue la moda, poiché ama le abitudini e non invece le novità, che potrebbero turbare l’equilibrio. Molto ordinato in casa, ama tenere le cose sempre nel medesimo posto. In genere il flemmatico non è un chiacchierone, e quando se ne chiede l’opinione, si rischia di mandarlo in confusione, ottenendo così risposte non soddisfacenti.

Ciò che contraddistingue il flemmatico è che egli ama vivere nell’atto dell’assaporamento e dell’ingestione del cibo, per poi seguire, in maniera inconscia, i processi della digestione. Egli, quindi, ha un atteggiamento quasi reverenziale nei confronti del cibo e durante i pasti preferisce restare in silenzio. In genere non ama prendere l’iniziativa, tranne appunto quando c’è di mezzo il cibo.

Il flemmatico ha una vita interiore molto forte e desidera anche mantenere la sua armonia e pace interiore: proprio per questo è poco incline a dirigere verso l’esterno ciò che vive dentro di sé. Se potesse, estenderebbe la sua armonia interiore anche al mondo esterno, anche se questo però non vuole saperne. La nostra epoca, infatti, è molto sanguinica e quindi mal tollera la lentezza del flemmatico. È molto paziente e tollerante, molto più degli altri temperamenti. Nulla lo può turbare insomma, e anche di fronte al caos più estremo riesce a conservare la calma. Tuttavia, quando l’equilibrio e la regolarità gli vengono turbati, il flemmatico si irrita, e se la situazione non cambia può accedere a veri e propri scoppi d’ira. Si può notare ciò soprattutto nelle persone anziane (infatti il temperamento flemmatico è caratteristico dell’anzianità), che in genere non amano che la loro routine venga sconvolta, soprattutto per quanto riguarda gli orari dei pasti o del sonno. Spesso, ad esempio, capita che un anziano non abbia reazioni eccessive di fronte alla morte di un amico, ma si arrabbi se per un qualche motivo venga costretto a mangiare in ritardo.

Poiché sono persone dotate di modestia, che non si rendono conto delle loro qualità, è raro trovarli in ruoli di guida. Sono però molto affidabili e se si dà loro un compito, lo svolgeranno in maniera precisa fin nel dettaglio, anche perché hanno un forte senso del dovere. Possono essere un po’ lenti nell’apprendere nuove informazioni, ma una volta appreso non dimenticano e questo fa di loro dei lavoratori molto coscienziosi e meticolosi, leali e fedeli. Sono molto bravi ad amministrare il denaro e di solito non amano fare spese folli.

A differenza del collerico (come vedremo più avanti), il flemmatico tende a dimenticare le situazioni spiacevoli o le offese subite, ma serba rancore, il che significa che non ha del tutto perdonato (proprio per questo a volte sono accusati di tenere il broncio).

All’apparenza, quindi, il flemmatico può apparire una persona anonima, noiosa e per niente interessante, ma non è così perché, come il mare, ha delle profondità in si celano tesori che resteranno nascosti ai più, tranne alcuni pochi fortunati. Il flemmatico è anche molto vicino al mondo della natura, al punto che a volte può addirittura essere in grado di percepire gli esseri elementari, e possiede una buona memoria, per cui, se riuscisse a sollevarsi dall’osservazione dei propri processi verso l’osservazione del mondo esterno, potrebbe diventarne un ottimo conoscitore. E se ha il dono della poesia (come Conrad Ferdinand Meyer), potrebbe descrivere le bellezze della natura per tutto il mondo. Per il flemmatico, il pericolo minore è l’apatia di fronte al mondo esterno mentre il pericolo maggiore è l’idiozia, l’ebetismo.

Il metallo consigliato è il mercurio, che dà mobilità. Riguardo all’alimentazione, dovrà prima di tutto moderarsi nel mangiare. Poi potrà preferire alimenti acquosi come frutta maturata al sole, insalata in foglia, cetrioli e cavoli, ma conditi con spezie che possano stimolarlo. Anche l’elemento acido gli è molto utile: ad esempio l’acido lattico o il latte acido. Il cereale che cresce in acqua e che quindi ha un rapporto privilegiato col flemmatico è il riso, ma anche in questo caso andrebbe accompagnato con spezie o mix di spezie come il curry. Dovrà ovviamente evitare i dolci e preferire il pane integrale.

Galleria fotografici di tipi flemmatici

Conrad Ferdinand Meyer Oliver Hardy  Camillo Benso conte di Cavour
Alfred Hitchcock Johann Sebastian Bach Gilbert Keith Chesterton

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