Sui quattro principi massonici – III parte

Sui quattro principi massonici

Questi appunti sono stati redatti da partecipanti alle lezioni della cosiddetta “sezione cultico-conoscitiva” (nota anche come Mystica Aeterna) della scuola esoterica che Rudolf Steiner tenne dal 1904 al 1914, quando era già Segretario della sezione tedesca della Società Teosofica. Tali lezioni si protrassero anche dopo aver lasciato tale incarico, per venire poi sospese definitivamente nel 1914. Tale sezione si occupava sostanzialmente di ritualità massonica, non solo studiata, ma anche agita e praticata, in quanto molti dei teosofi tedeschi della prima ora erano anche massoni. Gli stessi poi, nel 1913, seguirono Steiner nella neonata Società Antroposofica, dove il culto cognitivo proseguì fino alla chiusura di cui si è già detto.

Dalla lezione tenuta a Berlino il 26 giugno 1906

di Rudolf Steiner

Un bell’esempio di quel che si può raggiungere in questo modo lo diede l’inglese Oliphant.1Laurence Oliphant, 1829 – 1888. Diplomatico inglese, scrittore, giornalista. Biografia di Margaret Oliphant: W. Oliphant Memoir of the life of Lawrence Oliphant, Londra 1891. Egli era un uomo molto, molto ricco, che gettò via tutto ciò che possedeva; lo donò ad istituti di beneficenza, ecc. e si recò, povero, in America, dove si guadagnò il pane col lavoro delle proprie braccia. Quando poi ebbe accumulato qualche risparmio, andò con sua moglie sul monte Carmelo, dove si costruirono una baracca. Lì iniziò a dettare a sua moglie, ed ella scrisse le cose più meravigliose che si possano leggere,2Ne nacquero le due opere Sympneumata (1885) e Scientific Religion (1888). Vedi anche la conferenza di Londra del 24 agosto 1924 in Rudolf Steiner, Considerazioni esoteriche su nessi karmici – VI, O.O. n. 240. e che a lui fluivano dal mondo spirituale. Poi sua moglie morì. Allora egli cercò di scrivere da solo. Ma la cosa funzionava solo quando si sedeva nella stessa baracca nella quale aveva vissuto con sua moglie.

In questo caso si era compiuta un’azione spirituale particolare, derivata dall’aver gettato via il potere esteriore. Attraverso il potere esteriore si perde il volere, e quanto meno potere si ha, tanto più si ottiene in volere. Il terzo principio recita: “Si perde tanta vita interiore, quanto più si vuole”. La volontà uccide la vita. Tanto quanto si vuole, altrettanto muore la vita interiore, così che ogni cosa che vogliamo è al tempo stesso un ostacolo per la nostra vita interiore, per la nostra evoluzione spirituale. Perciò sarà necessario sviluppare il sentimento di limitare il proprio volere a quanto il mondo ci richiede; non [volere] a partire da una spinta interiore. Nella vita occulta si progredisce limitando il volere alle cose strettamente più necessarie. Da null’altro avrete di più, che reprimendo consapevolmente il volere, per il semplicissimo motivo che siete in grado di reprimere il volere. Però dobbiamo imparare, laddove vogliamo reprimere un volere, a non trascurare i nostri doveri.

Il quarto principio è che la vita interiore, con i sentimenti e le sensazioni, uccide il pensare. Se sentite facilmente grande dolore e grande gioia, più sviluppate questa vita interiore e più uccidete la purezza del pensare. Chi vuole pensare in modo oggettivo deve chiudere fuori la vita interiore nel modo giusto. Ogni efflusso della vita interiore ci uccide la purezza del pensiero.
Se si vuole avere il pensiero nell’elemento puramente spirituale, bisogna uccidere la vita interiore. Chi vuole avere la vita deve uccidere il volere. Chi vuole avere la forza del volere, deve uccidere il potere.
Chi vuole avere il potere deve uccidere il parlare. Per avere pensieri chiaroveggenti, dobbiamo aleggiare al di sopra del piacere e del dolore come un dio beato. Per regolare le decisioni volitive dobbiamo sbarazzarci del potere, e per regolare in modo corrispondente il potere dobbiamo imparare a tacere.
Per il massone il primo insegnamento occulto consiste nel fatto che, nell’interiorità, egli si consulta con se stesso sul modo in cui poter adempiere alle quattro frasi:
Primo: Impara a tacere per essere potente.
Secondo: Impara a volere facendo a meno del potere.
Terzo: Impara a sentire, facendo a meno del volere.
Quarto: Impara a pensare, facendo a meno del sentire.
Bisogna riflettere su queste frasi e sulle possibilità che si hanno, nella propria vita, di realizzare queste cose.
Queste frasi fanno parte della comprensione del pentagramma:

In senso occulto, le cinque punte corrispondono a certe cose che indicano quel che l’uomo diventerà: o osservando questi princìpi, oppure grazie all’evoluzione. Questo pentagramma diventa come una specie di chiave per accedere al mondo superiore, quando viene usato.
Nessuno ha bisogno di pensare alla figura, se si evolve nel senso delle quattro frasi. Quando l’uomo ha capito quello che è contenuto nelle quattro frasi, il pentagramma diventa un geroglifico e vale tanto quanto una (e significa una reale) chiave per accedere al mondo spirituale.
Quando si è cominciato ad imparare a tacere, c’è un secondo geroglifico che si comincia a capire, l’esagramma:

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