Considerazioni esoteriche sui nessi karmici – 1

Nel corso di tutto il 1924, il suo ultimo anno di vita terrena, Rudolf Steiner tenne alcuni cicli di conferenze in varie città: Arnhem, Torquay, Londra, Berna, Zurigo e Stoccarda, illustrando in diverse prospettive alcuni aspetti generali della formazione delle forze karmiche, del karma del singolo individuo e del karma del movimento antroposofico.
Le conferenze sono raccolte ed edite in sei volumi dalla Editrice Antroposofica.

Volume I
Parte I : La formazione delle forze karmiche.

Prima Conferenza

Nella conoscenza dei fenomeni naturali l’uomo applica spesso il modello logico causa-effetto, che ben si presta all’analisi di molti regni della natura. Ad esempo, nel mondo minerale, nel quale si manifesta per eccellenza la natura inanimata, le cause di ciò che lo determinano vanno ricercate nel mondo inanimato stesso, cioè laddove stanno anche gli effetti.

Ma quando si applichi questo modello logico a entità più complesse del minerale, ad esempio l’uomo, la ricerca delle cause nello stesso ambito degli effetti può portare a risultati fuorvianti.

Si osservi ora l’uomo, lo si osservi quando varca la soglia della morte e depone il corpo fisico. Le forze che agivano nell’uomo prima della morte, cessano di agire sul cadavere, che si viene a trovare nella medesima condizione di tutta la natura inanimata.

Se prima della morte le cause degli effetti che si presentano andavano cercato altrove, quando l’anima ha varcato la soglia della morte sul cadavare si manifestano effetti le cui cause risiedono esclusivamente nella natura inanimata, ovvero nel cadavere stesso. Tutto ciò è di basilare importanza.

Passando all’osservazione del regno vegetale, per scoprire le cause che si manifestano in esso è necessario passare dal mondo fisico ordinario al mondo eterico. Anche l’uomo partecipa a questa sfera del cosmo, e le forze di questa natura che operano in lui costituiscono il cosiddetto corpo eterico.

Quando l’uomo varca la soglia della morte le forze del suo corpo eterico muovono verso le stesse ampiezze cosmiche da cui provengono le forze responsabili della crescita dei vegetali. Le cause di tutto ciò che si manifesta nei vegetali vanno ricercate quindi in questo piano, ed è importante rilevare che, per il regno vegetale, vige la regola di contemporaneità tra causa ed effetto: il sole che splende oggi, e solo oggi, ha influenza sui processi della pianta; quello di ieri non ne ha più.

Questo spiega anche perché il corpo eterico dell’uomo che varca la soglia della morte si dissolve in pochi giorni che, rapportati al corso degli eventi universali, sono un niente.

Il corpo eterico non è più limitato dalle leggi della Terra, ma si sviluppa secondo carattere di simultaneità.

Vale la seguente legge: Mondo Minerale → Simultaneità di cause ed effetti nel mondo fisico. Questo significa che quando cessano le cause all’origine di un certo fenomeno, cessano conseguentemente anche gli effetti.

Nel regno vegetale invece la simultaneità abbraccia sia la sfera fisica che quella soprafisica: Mondo Vegetale → Simultaneità delle cause operanti nel mondo fisico e soprafisico.

Passando al regno animale, per esso, finché vive, sarebbe inutile cercare le cause che lo determinano solo entro i due mondi prima citati. Sebbene anche per esso, come per l’uomo, il corpo eterico alla morte si espande nella vastità dell’etere universale, le cause di ciò che in lui si manifesta vanno cercate altrove.

La scienza moderna, pur identificando e descrivendo le cause di processi chimici e fisici nel mondo materiale, non riesce a spiegare l’origine di sensazioni e movimenti.

Nello spazio eterico troverò le cause della parte”vegetale” dell’animale, ma non quelle di sensazioni e movimenti.

Osservando un animale un dato giorno, riguardo alle sue facoltà di sensazione, ammesso che sapessi dove cercare le cause, queste non potrei trovarle nello stesso giorno, e nenache se andassi a ritroso di qualche mese.

Anche la scienza moderna è consapevole di ciò, ma non sapendo dare spiegazione a questi fenomeni, parla di ereditarietà per quanto riguarda i movimenti e le sensazioni degli animali.

Questo concetto implica che quanto si manifesta in un complicato essere animale è di fatto già racchiuso nell’ovulo. Quindi l’ovulo dovrebbe essere un corpo complicatissimo, la qual cosa però non è vera.

L’osservazione fisica dell’ovulo non concorda con le molte teorie sviluppatesi attorno al concetto di ereditarietà.

Al contrario, la caratteristica dell’ovulo è proprio quella di essere semplice (la proteina è infatti la più semplice delle molecole organiche) e di racchiudere in sè la massima disorganizzazione, il caos. Solo da questo caos primordiale può nascere l’organizzazione che forma strutture cristalline nell’animale, e dar luogo quindi alla riproduzione.

Questo caos è la condizione necessaria perché, a seguito della fecondazione che getta la materia nel disordine più totale, l’universo intero possa entrare in azione sull’ovulo e plasmare la materia.

Se si vogliono trovare le cause che formano un essere complesso dall’ovulo, bisogna uscire dall’organismo materno, ma anche fuori dall’etere universale, in generale, quindi, fuori dalla contenporaneità.

Nell’animale, a differenza del vegetale, le cause non risiedono in fatti simultanei che avvengono nell’universo, ma in tutto ciò che sta prima della sua vita. In sostanza non è il cielo di nascita che influenza la formazione dell’animale, ma quello precedente alla sua nascita.

Si osservi ora l’uomo e quanto accade dopo aver varcato la soglia della morte. Dopo aver deposto il corpo eterico, ripercorre a ritroso la sua vita entro il corpo astrale. In pratica ritorna al quel tempo anteriore, prima della sua nascita, nel quale risiedono le cause che conferiscono le capacità di sensazione e movimento all’animale. Per il regno animale pertanto non si parla di contenporaneità delle cause fisiche e soprafisiche, ma queste ultime sono precedenti. Regno Animale: → Cause soprafisiche passati determinano effetti attuali nel mondo fisico.

Per indagare sulle cause delle facoltà di sensazione e di moto non è necessario uscire dal mondo fisico, ma si deve camminare a ritroso nel tempo, uscendo dallo spazio.

Riguardo alle cause determinanti, possiamo porre il corpo fisico umano inanimato accanto al regno minerale, il copo eterico umano (in cui fluisce la vita) accanto al regno vegetale e il corpo astrale umano a fianco del regno animale.

Oltre a questi tre regni si trova il regno umano, entro il quale si trova solo l’uomo. Se l’uomo avesse solo il corpo fisico sarebbe un minerale, se si aggiungesse quello eterico sarebbe una pianta; se avesse poi anche il corpo astrale l’uomo camminerebbe a quattro zampe. Ma l’uomo non è così. Egli cammina eretto, poiché possiede, oltre alle tre organizzazioni precedenti, l’organizzazione dell’io.

Per cercare le cause del mondo fisico bisogna restare nel mondo fisico. Per ricercare le cuase del mondo vegetale bisogna uscire nella vastita dell’etere universale, dove il Sole, secondo una visione puerile, manda i raggi lontano da sè all’infinito.

La concezione che la luce si propaghi all’infinito è un’assurdità, inquanto soggiace alla legge dell’elasticità: dopo aver raggiunto un dato limite essa torna indietro, come ha sostenuto anche il fisico inglese Oliver Lodge. Questa verità comunicata dalla Scienza dello Spirito un giorno verrà afferrata anche dalla scienza materialistica.

Da quanto si è detto della luce, consegue che anche lo spazio non è infinito. Anche se lo fosse sarebbe una verità inafferrabile per l’uomo. Si pensi ad una retta e la si prolunghi all’infinito in entrambe le sue direzioni. Con i calcoli è possibile dimostrare che il punto all’infinito verso destra è lo stesso di sinistra. Al pensiero ordinario tutto ciò risulta grottesco, ma non appena si supera questo modo di pensare, risuona come una verità naturale. Se si vogliono indagare le cause del regno vegetale bisogna arrivare ai confini dell’eterico, ovvero ai confini dello spazio; se si vogliono indagare le cause del regno animale bisogna andare ai confini dell’astrale, ovvero ai confini del tempo.

Se per l’animale è necessario uscire nel tempo, per ‘uomo, risalendo a ritroso le cause nel tempo si arriverà a un punto in cui, come avviene per la luce del sole che torna elasticamente indietro dopo aver raggiunto il punto di massima distanza da sé, si tornerà al punto di partenza, cioè si tornerà nuovamente nel mondo fisico.

Ciò significa che risalendo indietro nel tempo si arriverà ad un punto sulla Terra corrispondente a una incarnazione anteriore. Questo vale solo per l’uomo: nell’animale le cause si dissolvono ai confini del tempo, mentre per l’uomo esse rimangono scritte nel tempo.

Ricapitolando:

  • Regno Minerale: conteporaneità di cause e loro effetti nel campo fisico.
  • Regno Vegetale: conteporaneità di cause nel campo fisico e soprafisico.
  • Regno Animale: cause soprafisiche passate determinano effetti attuali.
  • Regno Umano: cause fisiche passate determinano effetti attuali nel campo fisico.

Questa astrazione, per quanto logica, stride con la logica grossolana dei sensi fisici.

Ricercando i nessi causali in maniera logica, porta quindi a ricostruire il ciclo delle passate vite terrene, ma per fare ciò è necessaria una trasformazione del pensiero.

Si pensa che il pensiero non possa cogliere realtà spirituali. Ma così come per ascoltare la musica è necessario possedere le condizioni interiori che ci permettono di distinguerla dal semplice rumore, oppure per guardare un’opera d’arte e distinguerne le forme, così si devono possedere le condizioni di pensiero adatte a ciò che può venire incontro dai mondi spirituali. Esso si presenta già al pensare logico, ma è necessario studiare approfonditamente per arrivare a dedurre la realtà delle vite terrene.

Rimane il problema del cadavere. Esso è inanimato: come si comporta la natura inanimata rispetto al cadavere umano?

Per comprendere ciò si consideri quanto detto per il corpo eterico dell’uomo nel momento della morte: esso torna ai confini dell’etere universale, come a compimento di un viaggio, riallaciandosi a quella forza che fa sgorgare sulla Terra il verdeggiante, germogliante e lussureggiante mondo vegetale. Le piante traggono il loro principio da ciò a cui io giungo con la mia fine.

Questo ci avvicina al problema: è allora possibile che il mondo dei molteplici cristalli sia un principio rispetto al cadavere umano deposto sulla Terra?

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