Il Documento di Barr – I parte

NOTE DI RUDOLF STEINER

scritte per Edouard Schuré a Barr, Alsazia, Settembre 19071Queste note furono scritte perché lo scrittore francese Edouard Schuré, che era amico di Rudolf Steiner e di Marie von Sivers, aveva intenzione di scrivere una più lunga introduzione alla sua traduzione francese del libro di Rudolf Steiner “Il Cristianesimo come fatto mistico” e durante il soggiorno di questi a Barr, nel settembre 1907, Schuré gli chiese alcune informazioni, non destinate alla pubblicazione, ma come base per il suo lavoro. Esse erano divise in tre parti: la prima sezione della prima e seconda parte rispettivamente è riprodotta in facsimile nel libro di S. Rihouet-Coroze: Rudolf Steiner, une épopée de l’Esprit au XXe siécle, Parigi 1950. La prima parte è apparsa in toto nel Numero 13 di Nachrichten der Rudolf Steiner-Nachlassverwaltung a Pasqua del 1965, per il 40°  anniversario della morte di Rudolf Steiner, il 30 marzo 1965. Per i contenuti, si veda soprattutto Rudolf Steiner, La mia vita, Editrice Antroposofica, Milano, GA 28, così come la sua conferenza autobiografica del 4 febbraio 1913 a Berlino, che fu usata da Marie Steiner come introduzione del volume Briefe I [Lettere I], Dornach 1948. Ella intendeva anche usare le Note per Schuré come introduzione per il volume di lettere pianificato allora, precisamente il terzo. Nel contesto dell’Opera Omnia è sembrato più appropriato metterle all’inizio del carteggio tra Rudolf Steiner e Marie von Sivers. Il terzo volume pianificato allora uscirà come Volume 12 della serie Das lebendige Wese der Anthroposophie und seine Pflege.

La mia attenzione è stata attratta da Kant in una fase precoce. A quindici e sedici anni ho studiato Kant intensamente, e prima di andare all’Università a Vienna ho avuto un intenso interesse per i seguaci ortodossi di Kant di inizio ‘800, che sono stati completamente dimenticati dagli storici del pensiero ufficiali tedeschi e sono raramente menzionati. Inoltre, mi sono immerso in Fichte e Schelling. Durante questo periodo – e questo già causa di influenze spirituali esterne – ho ottenuto la completa comprensione del concetto di tempo. Questa conoscenza non era in alcun modo collegata con i miei studi ed è stata guidata totalmente dalla vita spirituale. Ho capito che vi è una evoluzione regressiva, l’astrale-occulto, che interferisce con quella progressiva. Questa conoscenza è il presupposto della chiaroveggenza spirituale.

Poi è arrivata la conoscenza con l’emissario del M. [il Maestro].

Poi l’intenso studio di Hegel.

Poi lo studio della filosofia moderna, come si è sviluppata dal 1850 in poi in Germania, in particolare la cosiddetta Teoria della Conoscenza [gnoseologia] con tutti i suoi vari rami.

La mia infanzia è passata in modo tale che, sebbene nessuno lo avesse consapevolmente pianificato, non ho mai incontrato alcuno che fosse superstizioso. Quando ho sentito nessuno parlare di cose superstiziose, l’accento era sempre e fortemente sul loro rifiuto. Anche se ho conosciuto il culto della chiesa, a cui ho preso parte come un cosiddetto chierichetto, da nessuna parte ho incontrato vera pietà e vera religiosità, nemmeno tra i sacerdoti che ho conosciuto. Al contrario, ho visto continuamente certi tratti negativi del clero Cattolico.

Non ho incontrato il M. [il Maestro] immediatamente, ma prima un messaggero2Felix Koguzki (Vienna 1833 – Trumau 1909). Vedere la conferenza autobiografica già citata, in Contributi all’Opera Omnia di Rudolf Steiner n. 83, e La mia vita, op. cit. Inoltre Emil Bock, Rudolf Steiner. Studi sulla sua vita e sulla sua opera, Stoccarda 1961. che era stato iniziato completamente ai segreti delle piante e dei loro effetti, e alla loro relazione con il cosmo e la natura umana. Il contatto con gli spiriti della natura era una cosa ovvia per lui, di cui parlava senza entusiasmo; ma tanto più suscitava entusiasmo.

Ufficialmente ho studiato matematica, chimica, fisica, zoologia, botanica, mineralogia e geologia. Queste materie mi hanno offerto una base molto più solida per una concezione spirituale del mondo piuttosto che, ad esempio, la storia o la letteratura, materie che la vita accademica tedesca in quel momento offriva senza una specifica metodologia e neppure con prospettive significative.

Nei miei primi anni di università a Vienna ho conosciuto Karl Julius Schröer. Inizialmente frequentavo le sue lezioni sulla storia della letteratura tedesca a partire dai tempi di Goethe, così come le sue lezioni su Goethe e Schiller, sulla storia della letteratura tedesca nel 19° secolo e “Faust” di Goethe. Ho anche preso parte alle sue “Esercitazioni di lingua parlata e scritta”. Questo è stato un corso universitario appropriato, che seguiva il modello del corso di Uhland all’Università di Tubinga. La base di Schröer erano gli studi di lingua tedesca e aveva intrapreso importanti ricerche sui dialetti tedeschi in Austria; egli era un ricercatore nello spirito dei fratelli Grimm3Jacob (1785 – 1863) e Wilhelm (1786 – 1859) Grimm, filologi tedeschi. e nel campo degli studi letterari era un ammiratore di Gervinus.4Georg Gottfried Gervinus (1805 – 1871), storico e storico della letteratura tedesco. In precedenza era stato direttore della Scuola Evangelica viennese. È il figlio dello scrittore ed eccezionale pedagogo Chr. Oeser.5Christian Oeser, pseudonimo di Tobias Gottfried Schröer (1791 – 1850). Mentre sapevo che si dedicava interamente a Goethe. Ha scritto un commentario molto letto sul “Faust” di Goethe e anche sugli altri drammi di Goethe. Ha studiato presso le università tedesche di Lipsia, Halle e Berlino, mentre l’idealismo tedesco era ancora una corrente forte. Era l’incarnazione vivente del meglio dell’educazione tedesca. Erano le sue qualità umane che lo rendevano attraente. Entrai presto in confidenza con lui e da allora in poi ho trascorso molto tempo a casa sua. Era come un’oasi dell’idealismo nell’arido deserto materialistico dell’eduzione tedesca. C’erano in questo periodo eventi esteriori in Austria incentrati sulle rivendicazioni nazionalistiche. Schröer stesso non aveva alcun legame con le scienze naturali.

Ma dall’inizio del 1880 in poi ho iniziato a lavorare sugli studi scientifici di Goethe.

Allora Joseph Kürschner aveva fondato l’edizione completa della “Deutsche Nationalliteratur”6Nel 1882 il Prof. Joseph Kürschner iniziò la pubblicazione su larga scala delle opere degli autori classici tedeschi., per la quale Schröer aveva collaborato come redattore dei drammi di Goethe, fornendo anche una introduzione e commento. Su raccomandazione di Schröer, Kürschner mi incaricò di curare l’edizione degli scritti scientifici di Goethe.7I volumi che contenevano gli scritti scientifici di Goethe, curati da Rudolf Steiner, furono pubblicati come segue: Vol. I 1884, Vol. II 1887, Vol. III 1890, Vol. IV Sezione 1 e 2 1897. Seconda Edizione (ristampa anastatica) Leipzig o.J. (1921). Un’edizione speciale di tutte le introduzioni di Rudolf Steiner è apparsa con il titolo Goethes naturwissenschaftliche Schriften (Goethe the Scientist, Anthroposophic Press, New York 1950).

Schröer aveva scritto loro una prefazione, con la quale mi presentava al pubblico letterario.

In questo compendio ho scritto introduzioni alla botanica, zoologia, geologia e alla teoria del colore di Goethe.

In queste introduzioni si possono trovare già idee teosofiche, rivestite di idealismo filosofico.

Esse hanno a che fare anche con Haeckel.8Ernst Haeckel (1834 – 1919), zoologo e popolare filosofo.

La mia “Teoria della Conoscenza”9Pubblicato come aggiunta agli scritti scientifici di Goethe nella Deutsche Nationalliteratur di Kürschner, Berlino e Stoccarda 1886. In italiano: Linee fondamentali di una gnoseologia della concezione goethiana del mondo, con particolare riferimento a Schiller, Editrice Antroposofica, Milano. del 1886 è come una continuazione filosofica di queste introduzioni.

Poi fui presentato in circoli di professori di teologia a Vienna, attraverso la mia conoscenza della scrittrice austriaca M. E. delle Grazie, che aveva un amico paterno nel professor Laurenz Milliner. Maria Eugenia delle Grazie ha scritto una grande epopea, “Robespierre”, e un dramma, “Ombre”.

Alla fine degli anni ’80 [1880] fui editore per breve tempo del “Deutsche Wochenschrift”.10Giornale Settimanale Tedesco, Berlino, Vienna. Organo per gli interessi nazionali del popolo tedesco. Tra gli editori figura il nome del Dott. Karl Neisser (1888). In realtà Rudolf Steiner pubblicò comunque il settimanale tra gennaio 1888 e il 18 luglio 1888, data in cui cessò le pubblicazioni. Rudolf Steiner probabilmente si diventò editore in conseguenza della sua amicizia dell’epoca con Heinrich Friedjung, fondatore del settimanale. I contributi di Rudolf Steiner sono contenuti nel volume Gesammelte Aufsätze zur Kultur und Zeitgeschichte 1887-1901, Dornach 1966. Questo mi ha dato l’opportunità per uno studio approfondito delle anime di popolo delle varie nazionalità austriache. Dovevo trovare le linee guida per una politica culturale spirituale.

In tutto ciò, l’esposizione pubblica di idee esoteriche era fuori questione. E le forze spirituali dietro di me mi hanno dato solo un consiglio: “Tutto sotto forma di filosofia idealistica”.

A fianco di tutto ciò fosse c’erano le mia attività di educatore e insegnante privato per più di quindici anni.

Il primo contatto con gli ambienti teosofici a Vienna alla fine del 1880 non ha avuto conseguenze apparenti.11Cfr. Rudolf Steiner, La mia vita, op. cit., p. 104.

Nei miei ultimi mesi a Vienna ho scritto la piccola pubblicazione “Goethe come fondatore di una nuova scienza di estetica”.12In italiano: Goethe padre di una nuova estetica, in GA 271, Arte e conoscenza dell’arte, Editrice Antroposofica, Milano.

Poi sono stato chiamato per l’Archivio Goethe e Schiller a Weimar, fondato a quel tempo, per curare l’edizione degli scritti scientifici di Goethe.13L’Archivio Goethe era stato fondato nel 1885 dalla Granduchessa Sofia di Sassonia-Weimar, immediatamente dopo la morte di Walther Wolfgang von Goethe, ultimo diretto discendente di Goethe, con l’intento di pubblicare una completa edizione critica e stabilire un centro di ricerca per la letteratura tedesca e la storia culturale nello spirito di Goethe. Nel 1889 l’Archivio si espanse per diventare l’Archivio Goethe e Schiller. Acquisì numerosi altri fondi letterari, soprattutto nel periodo in cui vi lavorò Rudolf Steiner (1890 – 1897). All’interno dell’edizione Sofia di Weimar, come era chiamata, Rudolf Steiner curò gli scritti scientifici di Goethe, ad eccezione della sezione osteologica: Parte II, Voll. 15 In italiano: Verità e scienza – Proemio di una filosofia della libertà, in Saggi Filosofici, GA 3 e La filosofia della libertà, GA 4, tutti editi da Editrice Antroposofica, Milano. Non avevo un ruolo ufficiale presso l’Archivio; ero solamente stato assunto per lavorare sul grande edizione “Sophien”14Cfr. nota 12. delle opere di Goethe.

Il mio obiettivo successivo è stato quello di presentare i fondamenti della mia concezione del mondo in termini puramente filosofici. Questo ho fatto nei due libri:

“Verità e scienza” e

“La filosofia della libertà”.15In italiano: Verità e scienza – Proemio di una filosofia della libertà, in Saggi Filosofici, GA 3 e La filosofia della libertà, GA 4, tutti editi da Editrice Antroposofica, Milano.

Un gran numero di eminenti accademici, letterati e altre figure, sia tedeschi che stranieri ha visitato l’Archivio Goethe e Schiller. Entrai più in confidenza con alcune di queste persone a causa della amicizia che avevo sviluppato fin dall’inizio con il direttore dell’Archivio Goethe e Schiller, il Prof. Bernhard Suphan, a cui facevo spesso visita a casa. Suphan mi coinvolgeva in molte visite guidate private a pagamento dell’Archivio. In una di queste occasioni ebbe luogo l’incontro con Treitschke.

A quel tempo entrai in un’amicizia più intima con il mitologo tedesco Ludwig Laistner, che è morto non molto tempo dopo, e che ha scritto “L’enigma della Sfinge”.

Ho avuto diverse conversazioni con Herman Grimm, che mi ha raccontato molto di un progetto che non è riuscito a realizzare, una “Storia della immaginazione tedesca”.

Poi si è verificato l’episodio Nietzsche. Poco tempo prima avevo scritto sfavorevolmente su Nietzsche.16Tre articoli (1892 – 1893) sul giornale settimanale di Weimar Literarischer Merkur, ristampati in Gesammelte Aufsätze zur Kultur und Zeitgeschichte 1887-1901, op. cit. Con la mia conoscenza esoterica avevo riconosciuto la necessità di introdurre in modo discreto nel pensiero contemporaneo un movimento verso l’autenticamente spirituale. La conoscenza non si conquista affermando solo il proprio punto di vista, ma per immersione in correnti di pensiero estranee alla propria.

Così ho scritto il mio libro su Nietzsche17In italiano: Friedrich Nietzsche, lottatore contro il suo tempo, Tilopa, Roma 1985, GA 5. mettendomi completamente al posto di Nietzsche. Forse proprio per questo motivo è il libro più obiettivo in Germania riguardo Nietzsche. Viene anche resa giustizia completa a Nietzsche come anti-wagneriano e anti-cristiano. Per un po’ fui considerato come il più intransigente “nietzscheano”.

A quel tempo in Germania era stata fondata la Società per la Cultura Etica. Questa Società cercava una morale che fosse completamente svincolata da qualsiasi metafisica. È stato completamente privo di sostanza e un pericolo per la cultura. Ho scritto un acuto articolo contro la sua fondazione nel settimanale “Die Zukunft”.18Cfr. nota 10.

Il risultato sono state alcune risposte taglienti. E il mio precedente lavoro in relazione a Nietzsche ha portato alla comparsa di un pamphlet contro di me: “Nietzsche-follia”.19Ferdinand Tönnis, Ethische Kultur and ihr Geleite. I. Nietzsche-Narren (in der “Zukunft” und in der “Gegenwart”). II. Wölfe in Fuchspelzen, Berlino 1893.

Il punto di vista esoterico esige “Nessuna polemica inutile” e “Evitare, se possibile, di difendersi”. Con calma ho scritto il mio libro “Concezione goethiana del mondo”20In italiano: La concezione goethiana del mondo, Editrice Antroposofica, Milano, GA 6., che ha costituito la conclusione del mio periodo a Weimar.

Subito dopo il mio articolo sullo “Zukunft”, mi si avvicinò Haeckel. Due settimane dopo scrisse un articolo sullo “Zukunft”21Ethic und Weltanschauung, nella rivista Die Zukunft, 1892. in cui sosteneva pubblicamente il mio punto di vista secondo il quale l’etica deve essere basata su un preciso fondamento metafisico.

Non molto tempo dopo ebbe luogo il 60° compleanno di Haeckel, celebrato in grande a Jena. Alcuni amici di Haeckel mi invitarono. Ho visto Haeckel per la prima volta in quell’occasione. La sua personalità è incantevole, e si trova in netto contrasto con il tono dei suoi scritti. Se, in qualsiasi momento, Haeckel avesse studiato anche solo una piccola quantità di filosofia, in cui egli non è solo un dilettante, ma un bambino, avrebbe quasi certamente raggiunto le più alte conclusioni spirituali dai suoi studi filogenetici epocali.

Ora, a dispetto di tutta la filosofia tedesca, a dispetto di tutto il resto della cultura tedesca, l’idea filogenetica di Haeckel è l’evento più significativo nella vita intellettuale tedesca nella seconda metà del diciannovesimo secolo. E non ci sono migliori basi scientifiche per l’esoterismo che l’insegnamento di Haeckel, ma Haeckel è suo il commentatore peggiore. La cultura non è servita per esporre le debolezze di Haeckel ai suoi contemporanei, ma per spiegare loro la grandezza del suo concetto filogenetico. Questo è quello che allora feci nei miei due volumi:

“Pensare nel 19° secolo”22Welt und Lebensanschauungen im 19. Jahrhundert, Vol. 1 1900, Vol. II 1901. Ampliato nel 1914 in Die Rätsel der Philosophie in ihrer Geschichte als Umriss dargestellt. In italiano: Gli enigmi della filosofia, Voll. I e II, Tilopa, Roma che è dedicato al Haeckel, e la piccola pubblicazione “Haeckel e i suoi avversari”.23In italiano: Haeckel e i suoi avversari, GA 6a, contenuto in Basi metodologiche dell’antroposofia, Editrice Antroposofica, Milano 1995, GA 30.

Allo stato attuale, la vita spirituale tedesca esiste davvero solo nella filogenesi di Haeckel; la filosofia è in uno stato di improduttività senza speranza, la teologia è una ragnatela di ipocrisia, che non è a conoscenza della benché minima parte della sua disonestà e le scienze sono cadute nell’ignoranza filosofica più sterile nonostante i grandi progressi della scienza empirica.

1890-1897 ero a Weimar.

Nel 1897 sono andato a Berlino per seguire l’edizione del “Magazin für Literatur”.24Dal 1° luglio 1897 al 29 settembre 1900. Cfr. Rudolf Steiner, La mia vita, op. cit., cap. XXIV. Le pubblicazioni “Pensare nel 19° secolo” e “Haeckel e i suoi avversari” appartengono al periodo di Berlino.

Il mio compito successivo era quello di utilizzare una corrente spirituale per cambiare la letteratura. Ho messo il “Magazin” al servizio di questo compito. Era una testata che godeva di ottima fama, in esistenza fino dal 1832, e che era passata attraverso varie fasi.

Delicatamente e lentamente l’ho condotta in percorsi esoterici; con attenzione, ma chiaramente, scrivendo un saggio per il 150° anniversario della nascita di Goethe: “La rivelazione segreta di Goethe”,25Goethe geheime Offenbarung, ristampato in Methodische Grundlagen der Anthroposophie 1884 – 1901. In italiano in: I fondamenti occulti e l’esoterismo nell’opera di Goethe (11 conf.): La rivelazione segreta-esoterica di Goethe nella sua Fiaba del serpente verde e della bella Lilia, F515, disponibile on-line su www.liberaconoscenza.it che si limita a ripetere quello che avevo già indicato in una conferenza pubblica a Vienna26Il 27 novembre 1891 alla Società Goethe di Vienna. Riportato da K. J. Schröer in Chronik des Wiener Goethe-Vereins in merito alla favola di Goethe “Il Serpente Verde e la bella Lilia”.

Una conseguenza naturale era che la direzione inaugurata dal “Magazin” trovasse gradualmente un pubblico. Anche se iniziò a crescere, non fu abbastanza veloce per far intravedere all’editore una qualche prospettiva economica nella cosa. Il mio obiettivo era quello di fornire un fondamento spirituale per questa tendenza emergente nella letteratura, ed ero anche in un vivace contatto con i rappresentanti più promettenti di questa direzione. Ma da un lato fui lasciato a penzoloni, e dall’altro questa direzione presto sprofondò nella superficialità o nel naturalismo.

Nel frattempo si era stabilito un collegamento con la classe operaia. Ero diventato un insegnante all’Istituto di Formazione dei Lavoratori di Berlino.271899 – 1904. Cfr. Rudolf Steiner, La mia vita, op. cit. Si veda anche Johanna Mücke, Alvin Alfred Rudolph, Erinnerungen an Rudolf Steiner und seine Wirksamkeit an der Arbeiter-Bildungschule in Berlin 1899-1904, Basel 1955. Ho insegnato storia e scienze naturali. La metodologia storica scrupolosamente Idealista e il mio metodo di insegnamento divennero presto popolari tra i lavoratori e comprensibile pure a loro. I numeri dei partecipanti crebbero. Tenevo una lezione quasi ogni sera.

Alla fine, in armonia con le forze spirituali che stavano dietro di me, sono stato in grado di dire a me stesso:

hai fornito il fondamento filosofico per un concezione del mondo; hai dimostrato la tua comprensione delle attuali direzioni del pensiero trattandoli come solo chi le sostiene pienamente le avrebbe potuto trattare; nessuno sarà in grado di dire: questo esoterista parla del mondo spirituale perché è ignorante degli sviluppi filosofici e scientifici del nostro tempo.

A questo punto avevo anche raggiunto il mio quarantesimo anno. Prima di questo nessuno deve presentarsi pubblicamente come insegnante di esoterismo, nel senso dei Maestri.28Rudolf Steiner si riferisce qui a esseri che sono della massima importanza per l’evoluzione dell’uomo. “Questi esseri elevati erano già passati attraverso il percorso che il resto dell’umanità deve ancora compiere. Esso operano ora come grandi maestri di saggezza e di armonia dei sentimenti umani”. (Da una lettera a un membro, Berlino 20 gennaio 1905). Cfr. la conferenza di Monaco del 24 agosto 1911, in Meraviglie del creato, prove dell’anima e rivelazioni dello spirito, Editrice Antroposofica, Milano, GA129. (Qualunque tentativo di chi ha insegnato prima è stato un errore).

Ora potevo dedicarmi pubblicamente alla teosofia. Il risultato più immediato è stato che sotto la pressione di alcuni leader socialisti di spicco si tenne in Germania un’assemblea generale dell’Istituto di Formazione dei Lavoratori29Questo accadde nell’ottobre 1904, e tre mesi dopo, domenica 15 gennaio 1905, Rudolf Steiner parlò per l’ultima volta nella struttura dell’Istituto. Cfr. Lettera nr. 22 così come nota 26., per presentare una mozione tra il marxismo e il mio insegnamento. Ma la decisione non è andata contro di me. Nel corso della riunione generale, tutti hanno votato per tenermi come insegnante, a eccezione di quattro voti.

Ma le intimidazioni di questi leader causarono le mie dimissioni, tre mesi dopo. Allo scopo di non compromettersi, la questione è stata coperta dalla scusa che ero troppo occupato con il movimento teosofico per avere tempo sufficiente per l’Istituto di Formazione dei Lavoratori. Quasi fin dall’inizio del mio lavoro teosofico Frl. von Sivers era al mio fianco. Vide anche personalmente le fasi finali del mio rapporto con la classe operaia di Berlino.

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