Leggere le immagini dell’Apocalisse – II parte – II conferenza

SECONDA CONFERENZA

Kristiania, 10 maggio 1909

Ora che abbiamo visto che cosa la teosofia ha da dire riguardo all’evoluzione storica dell’umanità, passiamo a considerare ciò che l’Apocalisse può dirci.

Per comprendere ciò, dobbiamo andare oltre la nostra cultura fino all’epoca di cultura greco-latina, la quarta della nostra grande epoca post-atlantica. Nella scienza dello spirito calcoliamo che sia iniziata tra l’ottavo e il nono secolo dell’epoca precristiana. Andando ancora più indietro, arriviamo all’epoca di cultura egizio-caldea, e più oltre alla antica epoca persiana, di cui la ricerca storica dei nostri giorni non conosce altro che gli ultimi deboli echi. Andando ancora più indietro, si giunge alla sacra epoca primordiale dell’antica cultura indiana. In questo modo arriviamo infine all’epoca della grande cultura atlantidea che ci viene riportata da tutti gli antichi scritti religiosi. Prima della grande catastrofe acquea di Atlantide, tra l’Europa e l’America esisteva l’antico continente atlantideo. Lì vivevano i precursori dell’umanità, quelli che noi chiamiamo gli Atlantidei.

Passiamo ora a considerare la vita spirituale degli Atlantidei; questo perché, naturalmente, le anime che sono incarnate oggi vissero anche allora, ma erano dotate di differenti facoltà animiche e stati di coscienza, che sono l’oggetto di indagine dello scienziato dello spirito.

Durante la massima fioritura della cultura atlantidea, vediamo che quelle che sono le capacità di percezione sensoriale dell’essere umano attuale sono solo abbozzate. Gli antichi atlantidei non vedevano gli oggetti esteriori così come li vediamo noi oggi, con i contorni nettamente definiti; li vedevano piuttosto come circondati da un’aura. Di notte, quando erano addormentati, le immagini esteriori sparivano, ma la loro coscienza si destava entro il mondo spirituale. Possedevano una residua forma di chiaroveggenza, ma non sapevano contare né computare, e non avevano neppure capacità di giudizio o di pensiero logico. Non avevano nessuna capacità mentale di quelle create dalla cultura odierna; ad esempio, non conoscevano il potere insito nel carbone. Al contrario, avevano poteri magici per mezzo dei quali erano in grado di accedere al potere nascosto entro i semi delle piante e porlo al servizio dei loro scopi. In tal senso possedevano poteri magici e di chiaroveggenza. Tra gli atlantidei, diventavano i migliori ingegneri e tecnici quelli più capaci di utilizzare i poteri magici. Possiamo comparare gli atlantidei maggiormente dotati di potere chiaroveggente ai nostri attuali migliori ricercatori e scienziati naturali.

A quel tempo c’erano grandi sedi di misteri. Le nostre attuali scuole misteriche ed esoteriche lavorano in modo molto più riservato di quanto facessero quelle. Le scuole misteriche dell’epoca atlantidea erano generalmente conosciute sia come scuola che come chiesa. Vi venivano coltivate allo stesso tempo sia la pietà che la saggezza. Le guide di quel tempo possono essere chiamate i grandi maestri dei misteri e insegnavano in questi oracoli atlantidei, che erano sette. Gli studenti diventati sufficientemente maturi venivano iniziati alla padronanza dei poteri magici e alla visione cosciente del mondo spirituale. A differenza della nostra cultura, che si limita ai tre regni inferiori, la saggezza atlantidea si estendeva dalla terra fisica fino alle realtà spirituali. La scienza attuale si limita ai tre regni che non vanno oltre la terra. Tuttavia, attraverso lo sviluppo della chiaroveggenza, l’iniziato atlantideo arrivava anche alla visione e a fare l’esperienza degli esseri spirituali superiori che operano oltre la terra, fino alla regione delle stelle.

A quei tempi c’erano sedi di misteri che erano particolarmente correlate ai vari pianeti del nostro sistema solare e alle potenze spirituali che stanno dietro di loro. Per questo motivo esistevano gli oracoli di Marte, di Venere, del Sole, di Giove, di Mercurio, di Saturno e della Luna. Tuttavia, il più grande ed eccelso era l’antico oracolo del Sole. Gli iniziati a questo oracolo solare potevano sovraintendere a tutti gli altri e vigilare su di essi. Il grande iniziato dell’oracolo solare stava alla sommità; egli vide profeticamente la catastrofe acquea di Atlantide. Aveva quindi il compito di fare in modo che la civiltà fosse guidata attraverso e oltre la catastrofe.

Ora, quegli esseri umani che possedevano il miglior talento per la chiaroveggenza non erano di nessuna utilità per le culture post-atlantiche. Queste nuove culture richiedevano la selezione di persone che non possedevano più nulla dell’antica magia. Come un’alba sulla grande cultura post-atlantidea, essi svilupparono le capacità spirituali individuali di pensiero e di giudizio nelle loro prime forme rudimentali. Furono proprio le persone più semplici quelle più adatte al futuro.

Essi furono condotti dal grande iniziato del sole in una colonia nei pressi dell’attuale Irlanda; successivamente furono condotti nel centro dell’Asia. Queste persone erano quelle la cui coscienza era già allora più simile alla nostra coscienza attuale. Inoltre, per il bene di questa popolazione avanzata, furono incorporate copie dei corpi eterici dei più grandi iniziati dell’oracolo atlantideo in quegli individui, provenienti dai vari oracoli, che mostravano la migliore attitudine alla cultura attuale. Tutto ciò era necessario per l’avvenire.

È una legge dell’economia spirituale che ciò che una volta è stato conquistato dall’umanità non vada perduto. Se si passassero in rassegna i vari oracoli, si troverebbe ovunque ciò che si ottiene attraverso l’iniziazione; il corpo eterico viene trasformato e organizzato dall’Io nella sua interezza. Il corpo eterico delle persone comuni, che non hanno subito questa trasformazione, alla morte si dissolve nell’etere cosmico. Tuttavia, in un grande iniziato avviene qualcosa di diverso. Un corpo eterico trasformato in questo modo viene conservato per la benedizione e la guarigione del genere umano. Il grande iniziato solare conservò i corpi eterici dei sette grandi iniziati atlantidei come un tesoro spirituale e li portò con sé in Asia. Questi furono poi impressi in sette dei migliori individui, in modo che questi si evolvettero dotati dei corpi eterici dei più grandi iniziati dell’antica Atlantide. Il grande iniziato solare, attraverso molte generazioni, mise in pratica con il popolo i suoi insegnamenti su salute e disciplina spirituale, in modo da sviluppare, per così dire, il miglior materiale umano.

Questi sette individui, nella vita esteriore, erano persone semplici; avevano il loro proprio io e il proprio corpo astrale, ma in certi stati di coscienza il loro parlare era ispirato da potenze superiori. Furono poi inviati dal grande iniziato solare verso l’antica India, a coloro che ancora anelavano ritornare alla vera casa primordiale dell’umanità e che chiamavano tutto ciò che costituiva il mondo esteriore come maya, o illusione. Questo era il coro dei sette santi Rishi. L’armonia emanata da questo coro, come una sinfonia spirituale, era la saggezza primordiale dell’epoca pre-vedica. Stiamo osservando un’epoca molto più antica dei Veda. Ciò che è scritto nei Veda non è altro che un’eco; ci fornisce solo frammenti della saggezza dei santi Rishi.

Veniamo ora all’antica cultura persiana. Al posto dei sette maestri indiani venne il primo Zarathustra. Egli stesso era un discepolo iniziatico del grande iniziato solare, che stava dietro ai Rishi. Questo era il motivo per cui era in grado di predicare il grande insegnamento sull’essere spirituale solare, su Ahura Mazdao. Osserviamo qui come i grandi maestri dell’umanità abbiano guidato l’evoluzione dello sviluppo umano attraverso la saggezza.

Fin dall’inizio gli antichi indiani furono preservati dalla caduta nel materialismo. Il loro desiderio di chiaroveggenza, di spiritualità, di sentimento di unione con Dio era ancora troppo grande. I persiani, invece, erano agricoltori e combattenti. Perciò, per non cadere nel materialismo, dovettero ricevere l’insegnamento del grande Ahura Mazdao, lo spirito solare, l’essere supremo. Zarathustra iniziò uno dei suoi discepoli in modo tale da portare il suo corpo astrale ad uno stadio evolutivo superiore. Con un altro discepolo sviluppò il corpo eterico fino al più alto stadio di coscienza chiaroveggente, così che l’allievo divenne capace di leggere la cronaca akashica per mezzo di questo corpo eterico che è, naturalmente, sempre il veicolo della nostra memoria.

Ora, il primo di questi due studenti rinacque come Ermete, colui che dette un grande impulso alla cultura egizia; il suo corpo astrale era particolarmente sviluppato. Quando rinacque in Egitto come Ermete, portava in sé il corpo astrale del grande Zarathustra ed era quindi in grado di lavorare con le intenzioni di Zarathustra.

Anche l’altro allievo divenne una delle personalità più importanti della cultura post-atlantica, quando rinacque come Mosè. Per questo motivo Mosè, già da bambino, doveva essere portato al punto in cui il suo corpo eterico ed il suo Io potessero essere completamente influenzati dal corpo eterico di Zarathustra. Per questo motivo, dovette essere messo in tenera età in una cesta nelle acque profonde;1In esodo 2, 3 leggiamo: «Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo» questo è un simbolo della sua chiamata. E così divenne il grande veggente akashico che poteva scrivere le immagini che percepiva nella cronaca akashica. Queste sono le immagini maestose che si trovano nella Genesi. Gli eventi del passato sono portati nel futuro secondo queste modalità, dietro le quinte dello sviluppo fisico ed esteriore dell’umanità.

Zarathustra riuscì anche a diventare il più grande maestro della quarta epoca culturale post-atlantica. Vivendo in Medio Oriente nel sesto secolo prima della nascita di Cristo, era conosciuto come Zarathos o Nazarathos. Fu il maestro dei più importanti maestri e iniziati greci – Pitagora, ad esempio, fu suo allievo.

Queste quattro culture post-atlantidee furono ispirate dal grande oracolo solare dell’antica Atlantide, e la cultura dell’antico popolo ebraico continuò a svilupparsi ininterrottamente su un percorso parallelo – un sottogruppo del popolo ebraico viveva sempre contemporaneamente a una delle epoche culturali nominate. L’antica cultura indiana fu iniziata ai segreti del mondo spirituale e degli stati planetari; l’antico popolo ebraico … [lacuna nel manoscritto] Poi, vivendo contemporaneamente alla cultura persiana di Zarathustra, gli antichi ebrei svilupparono un insegnamento molto simile a quello persiano su Ormuzd e Ahriman, un insegnamento sul bene e sul male. Poi seguì la terza cultura, quella egizio-caldea. L’esodo dall’Egitto, sotto la guida di Mosè, ebbe luogo nello stesso periodo. Poi si sviluppò la cultura greco-latina al tempo dei grandi profeti iniziati ebrei: Elia, Geremia e così via. Già nell’antichità primordiale, a questi profeti era stata rivelata l’esistenza del grande essere Ahura Mazdao, annunciato loro da Melchizedek. In questo modo, le stesse tendenze erano all’opera simultaneamente nella cultura ebraica e negli altri popoli susseguitisi nelle epoche.

Ora, queste culture hanno sempre avuto una loro seconda fioritura. Quella di Ermete incontrò presto il declino. Essa aveva contenuto profondi misteri dell’antica cultura egizia, ma cadde nel peggiore dei modi entrando nella più terribile delle decadenze: la magia nera. L’antica cultura indiana decadde per ultima.

Così vediamo come tutto ciò che era apparso successivamente continuò a conservarsi nell’antica nazione ebraica. Diversi gruppi conservarono il sentimento e gli stati di coscienza delle altre culture. Si poteva fare riferimento a questi gruppi con i nomi delle antiche culture, a seconda di come si erano conservati i loro stati di coscienza.

Quando lo scrittore dell’Apocalisse parla della “comunità di Efeso” intende il rappresentante della prima epoca di cultura, quella indiana; la persiana trova il suo rappresentante nella “comunità di Smirne”; quella egizio-caldea viene chiamata “comunità di Pergamo”; e infine, la quarta, la cultura greco-latina nella “comunità di Tiatira”. Egli era in grado di rivolgersi ai rappresentanti delle quattro antiche epoche culturali attraverso gruppi coesistenti.

Poi guardò oltre, al futuro, e vide la fioritura della nostra civiltà nella “comunità di Sardi”. Egli caratterizza la “comunità” successiva alla nostra – quella alla quale ci stiamo consapevolmente preparando attraverso il movimento teosofico –con il nome di “Filadelfia”. Dopo di che, l’umanità raggiungerà finalmente la “comunità di Laodicea”, dove non potranno più essere sviluppati nuovi impulsi. Quando lavoriamo e agiamo nella quinta epoca come rappresentanti coscienti della vita spirituale teosofica, stiamo preparando l’era di Filadelfia o della fratellanza.

Ciò che troviamo negli insegnamenti teosofici riguardanti l’evoluzione della terra attraverso gli stati planetari, sono i sette spiriti di Dio, le sette stelle. Questi insegnamenti dovrebbero condurci alla comprensione dei segreti delle stelle e dei loro esseri spirituali. Quando assorbiamo gli insegnamenti della scienza dello spirito entriamo consapevolmente nella comunità di Filadelfia.

Note[+]

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi