Leggere le immagini dell’Apocalisse – I parte – III conferenza

TERZA CONFERENZA

Monaco, 8 maggio 1907

Un giorno di commemorazione come quello di oggi1Giorno della memoria per Helena Petrovna Blavatsky, nata nel 1831 e morta l’8 maggio 1891. Nel 1875 lei e Henry Steel Olcott (1832-1907) fondarono la Società Teosofica. significa molto per chi appartiene al movimento teosofico, per chi sente di appartenere a un movimento spirituale. Esso significa qualcosa di completamente differente dalla commemorazione di qualcun altro, di quei defunti che erano saldamente ancorati alla nostra cultura materialistica. Per noi, un giorno come questo è anche un giorno per ritrovarci assieme; infatti, che cosa sarebbero gli insegnamenti della Teosofia se non entrassero in ogni fibra del nostro cuore e non arricchissero la nostra vita di sentimenti interiore? Se un’anima si è separata dal suo corpo fisico, ciò significa solo che l’essenza intima della persona è entrata in relazione con noi in maniera diversa. In questo giorno vorremmo proprio dare vita specialmente a questo tipo di relazione con la fondatrice del movimento teosofico. Desideriamo che i sentimenti di appartenenza con la fondatrice del movimento teosofico ci riempiano. Vogliamo diventare pienamente consapevoli che i pensieri e i sentimenti sono poteri invisibili nella nostra anima, che sono fatti. I sentimenti sono forze viventi. Se oggi uniamo tutti i nostri pensieri con ciò che sta dietro al nome “Helena Petrovna Blavatsky”, se ci colleghiamo allo spirito che ha abbandonato le sue spoglie terrene l’8 maggio 1891, allora i nostri sentimenti e pensieri divengono forze reali che creano un ponte spirituale reale verso un’altro piano di esistenza. Attraverso questo ponte un altro mondo si affaccia alle nostre anime. Per chi è chiaroveggente, tali sentimenti e pensieri sono davvero raggi viventi, raggi di luce spirituale che scaturiscono dall’essere umano, e che si congiungono nel punto di incontro con l’essere spirituale. Un tale momento di festa è una realtà. Se la nostra anima, che abita nel nostro corpo, vuole lavorare sul piano fisico, deve costruirsi un proprio corpo; deve conformare la materia e le forze in modo tale che si possa esprimere attraverso di esse. Se la materia e le forze non si amalgamassero, quest’anima non potrebbe più vivere la sua vita sul piano fisico. Quel che avviene qui sul piano fisico, avviene anche per gli esseri spirituali sui piani superiori. Se vogliamo comprendere correttamente Helena Petrovna Blavatsky, dobbiamo renderci conto che tutti i suoi sforzi sono legati al corretto progresso del movimento teosofico. E così è stato da quando la sua anima si è liberata dal suo corpo fisico. Anche ora sta lavorando come essere vivente all’interno della Società Teosofica. Per poter lavorare, la materia e le forze devono essere a sua disposizione. E quale luogo migliore da cui trarle, se non dalle anime di coloro che comprendono il suo essere all’interno del movimento teosofico. Come le nostre anime si impadroniscono della materia e delle forze sul piano fisico, così anche un essere come lei si impadronisce della materia e delle forze entro le anime umane per lavorare attraverso di esse. Se i membri del movimento teosofico non fossero disposti a mettersi a disposizione di questo essere, allora esso non potrebbe trovare espressione sul piano fisico. Noi stessi dobbiamo creare un luogo all’interno delle nostre anime per la riverenza, l’amore e la devozione, creando così le forze attraverso le quali Helena Petrovna Blavatsky può lavorare, proprio come la nostra anima lavora attraverso i nostri corpi fisici. Dobbiamo diventare consapevoli che stiamo veramente creando qualcosa quando, in questo momento, siamo amorevoli e ricettivi. È vero che tutto l’amore e la devozione che oggi affluiscono all’anima di Helena Petrovna Blavatsky sono potenti forze chiamate a congiungersi a lei.

Dobbiamo comprendere esattamente quale sia il ruolo di questa personalità entro la nostra vita culturale. Un giorno il diciannovesimo secolo verrà descritto come il secolo del materialismo nella storia dell’umanità. La gente del ventesimo secolo non può realmente immaginare quanto il diciannovesimo secolo fosse profondamente intriso di materialismo. Ciò sarà possibile solo fra molto tempo, quando le persone si saranno riappropriate della dimensione spirituale. Tutto era permeato dal materialismo, anche la vita religiosa. Chiunque possa osservare l’evoluzione umana dal punto di vista dei mondi spirituali, sa che negli anni quaranta del XIX secolo ci fu un punto estremamente basso nella vita dello spirito. La scienza, la filosofia e la religione erano nella morsa del materialismo. Era compito delle guide dell’umanità consentire che un flusso di spiritualità fluisse gradualmente nell’umanità. È molto significativo che, all’interno della più ampia cerchia della vita spirituale nella cultura occidentale, non sia stato trovato nessuno più adatto di Helena Petrovna Blavatsky per governare l’afflusso di vita spirituale nel mondo, il flusso che dovrebbe portare una ventata nuova entro l’umanità e iniziare liberarla dal giogo del materialismo. Alla luce di ciò, tutti gli attacchi che oggi nel mondo le vengono rivolti, perdono di efficacia. Perché, tra tante altre cose, la Società Teosofica deve insegnarci il sentimento della positività. Dobbiamo acquisire un atteggiamento che cerchi soprattutto di vedere ciò che, nell’essere umano, ci parla di grandezza. Allora, in confronto a questa grandezza, tutti i piccoli difetti che incitano alla critica devono svanire. Come in altre grandi personalità sono scomparse molte cose che i loro contemporanei vedevano con occhi critici, così tutte queste cose scompariranno da lei. Ma le grandi cose che ha realizzato rimarranno.

Impariamo a considerare gli errori degli esseri umani come qualcosa che riguarda solo loro stessi, mentre le conquiste come qualcosa che riguarda l’umanità intera. Gli errori degli individui appartengono al loro karma; le loro azioni riguardano l’umanità. Impariamo a non farci turbare dagli errori delle persone; esse stesse ne pagheranno le conseguenze. Cerchiamo piuttosto di essere grati per le loro conquiste, perché l’intera evoluzione dell’umanità vive di esse.

Il Giorno del Loto Bianco di quest’anno, un giorno di commemorazione delle anime che hanno lottato per liberarsi dal corpo e trasmutato le loro esperienze verso le altezze spirituali, così come fa il fiore di loto, è il primo di questi che non celebriamo assieme a Henry Steel Olcott, il socio di Helena Petrovna Blavatsky. Anche lui ha lasciato il piano fisico, lui che è stato il grande organizzatore, come una forza che dà forma. A lui rivolgiamo i nostri pensieri grati, riverenti e pieni d’amore; questi pensieri fluiranno nel mondo spirituale e noi stessi ne saremo rafforzati. Dovremmo continuare la celebrazione negli altri giorni dell’anno, mentre inviamo i nostri pensieri come raggi di luce, mentre applichiamo la forza che abbiamo ricevuto al lavoro che chiamiamo movimento teosofico. Saremo in grado di lavorare come loro solo se ci dedicheremo alla vita spirituale in modo assolutamente non dogmatico e non settario. Helena Petrovna Blavatsky non chiedeva una fede cieca. Ciò che si può chiedere ai suoi seguaci è che si lascino stimolare dalla sua spiritualità. C’è una sorgente di forza spirituale in ciò che Helena Petrovna Blavatsky ha lasciato sul piano fisico, una sorgente che sarà una benedizione per noi se ci lasceremo influenzare in modo vivo. Le parole scritte possono stimolarci, ma lo spirito si deve vivificare dall’interno. Una cosa che si può dire degli scritti di Helena Petrovna Blavatsky è questa: solo chi non li capisce può sottovalutarli. Ma chi sarà in grado di trovarne la chiave che apre alla grandezza, arriverà ad ammirarli sempre di più. Questo è ciò che c’è di significativo in queste opere: più le si comprende, più le si ammira. Può darsi che in esse ci siano errori. Ma chi si impadronisce veramente della vita, se si sforza di comprendere sempre di più queste opere, sa che ciò che vi è espresso può provenire solo dai grandi esseri spirituali che oggi guidano l’evoluzione del mondo. È così che dobbiamo leggere Iside Svelata,2H. P. Blavatsky, Iside Svelata. Chiave dei misteri della Scienza e della Teologia antiche e moderne, 2 Voll. un libro che contiene verità che, anche se a volte sono caricaturali come un bel viso visto in uno specchio distorto, sono veramente grandi.

Una persona che volesse parlare per mero spirito critico, potrebbe forse dire: sarebbe stato meglio non distorcere alcunché. Ma chiunque veda le cose nella giusta luce dirà: se qualcuno mette le sue deboli forze spirituali a disposizione delle potenze spirituali che vogliono rivelarsi, sapendo che queste forze produrranno solo un’immagine distorta e che, d’altro canto, non c’è nessun altro in grado di farlo meglio, allora quella persona, attraverso la sua devozione, sta facendo un grande sacrificio a favore del mondo. Tutte le rappresentazioni delle grandi verità sono distorsioni. Se qualcuno volesse aspettare che l’intera verità si manifesti, allora dovrebbe aspettare a lungo. Chi si dedica al mondo spirituale dicendo: non importa se mi faranno a pezzi, io devo presentare la verità come posso, è un vero altruista. Questo sacrificio è molto più intenso di un sacrificio morale, questo nobile sacrificio dell’intelletto, parola troppo spesso abusata a causa di una concezione religiosa errata, significa la rinuncia di quest’ultimo a favore di una verità interiore, spirituale Se non siamo disposti a sacrificare il nostro intelletto, non possiamo servire la verità. Quando guardiamo con gratitudine a Helena Petrovna Blavatsky, lo facciamo soprattutto perché è una martire nel senso appena descritto, una martire tra i grandi martiri per la verità. Così la consideriamo, quando ci volgiamo a lei lieti e con gioia come a un modello della Società Teosofica. Perciò, quando parlerò di regioni dello spirito a lei inaccessibili, non violerò la sacralità di questo giorno.

Parlerò delle correnti spirituali nel mondo che Helena Petrovna Blavatsky meno ha compreso, quando era sul piano fisico. Le renderemo un servizio migliore se ci dedichiamo a ciò a cui lei non poteva avere accesso. Preferiva di gran lunga avere dei seguaci piuttosto che degli adoratori. Anche se molto di quello che dirò potrà sembrare in disaccordo con quanto ha detto, sappiamo però che stiamo agendo secondo i suoi desideri; prendendoci questa libertà le dimostreremo ancora di più la nostra stima.

Il nostro attuale passaggio al tema Apocalisse non è né voluto né forzato. Perché, se vogliamo comprendere più profondamente la missione di Helena Petrovna Blavatsky nel mondo, dobbiamo immaginare l’evoluzione come composta da due correnti. Il 1841 fu il punto più basso della vita spirituale dell’umanità. In quell’anno, gli ostacolatori della vita spirituale sferrarono l’attacco più potente dell’evoluzione dell’umanità.3Si veda la conferenza del 15 ottobre 1917, in La caduta degli spiriti delle tenebre, O. O. 177, Editrice Antroposofica. Gettarono le basi per preparare molte delle cose descritte nell’Apocalisse come visioni profetiche del futuro. Ciò che vi è rappresentato dalla bestia con le corna d’ariete e il numero 666, la bestia con le sette teste e così via, è stato preparato dalle quelle forze che nel 1841 trovarono il momento opportuno per attaccare l’evoluzione umana. Quegli esseri elementari che in quel momento trovarono il terreno adatto, quelle potenze si sono impossessate di una gran parte dell’umanità e, da quella posizione, esercitano ora la loro influenza. Se così non fosse stato, le potenze ostacolatrici rappresentate dalle due bestie non abiterebbero con l’umanità, e non la starebbero tirando verso l’abisso. Esiste un moto contrario a questa spinta verso il basso, che ci attira verso l’alto. Ciò che si compie oggi grazie a quest’ultimo movimento funge da preparazione per tutti coloro che riceveranno il sigillo, ed entreranno nella corrente evolutiva spirituale. Questa corrente ha trovato uno strumento proprio in Helena Petrovna Blavatsky. Non comprendiamo la nostra epoca attuale se non riconosciamo la profonda necessità di questa corrente spirituale. Ci troviamo ora nella quinta sotto-razza della quinta razza radicale, e ci stiamo dirigendo verso la sesta e la settima sotto-razza, e poi la sesta razza radicale. Che cosa significa dire che ci stiamo dirigendo verso queste epoche?4Steiner qui usa il vecchio termine teosofico di “razza radicale” per designare le sette epoche dell’evoluzione terrestre: la Polare, l’Iperborea, la Lemurica, l’Atlantica, la Post-Atlantica e le ultime due, la sesta e la settima epoca. Ciascuna di queste epoche consiste di sette “sotto-razze”. Va notato che Steiner ha usato la parola “razza” solo nel primo periodo della sua opera, quello teosofico. Inoltre, il suo uso della parola ha poco in comune con l’uso che se ne fa oggi. Il 20 giugno 1908 disse: “Anche per questo parliamo di periodi di civiltà piuttosto che di razze. Tutto ciò che in qualche modo si collega al concetto di razza è ancora un residuo dell’epoca che precedette la nostra, cioè dell’epoca atlantica. Noi viviamo nell’epoca dei periodi di civiltà. Nell’epoca atlantica si formarono una dopo l’altra sette grandi razze. Naturalmente i frutti del formarsi di razze continuano fin dentro alla nostra epoca; per questo si parla ancora oggi di razze. Tuttavia le attuali separazioni di razze sono già sfumature rispetto alle rigide separazioni che vi erano nell’epoca atlantica. Oggi il concetto di civiltà ha già sostituito il concetto di razza.” (cfr. Apocalisse, O.O. 104, Editrice Antroposofica, 2006, p. 63). Significa che nella sesta sotto-razza della sesta razza radicale della sesta epoca, così come annunciato profeticamente, sarà accessibile la comprensione di Cristo agli esseri umani che lo vorranno.

In quell’epoca ci saranno esseri umani compenetrati dal Cristo, che avranno ricevuto il sigillo; nelle epoche della futura spiritualità avrà luogo l’apertura, la rottura dei sigilli delle anime umane. Che le cinque vergini sagge abbiano olio che brucia nelle loro lampade, che lo sposo trovi anime illuminate, significa che una parte dell’umanità avrà rivelato il mistero che ancora oggi le è inaccessibile. Il libro con i sette sigilli sarà decifrato a favore di una parte dell’umanità. Lo scrittore dell’Apocalisse, Giovanni, vuole alludere a questo tempo attraverso dei simboli, vuole annunciare profeticamente quest’epoca. In una frase leggiamo: “E un grande segno apparve nel cielo…” (Apocalisse 12:1). Ciò significa che nell’Apocalisse abbiamo a che fare con segni che rappresentano le grandi fasi dell’evoluzione dell’umanità. Dobbiamo quindi decifrarli. Ricordiamo che la nostra attuale quinta razza radicale è stata preceduta dalla razza Atlantidea, che fu distrutta da un diluvio. Da cosa sarà distrutta la quinta razza? Essa ha un compito speciale: lo sviluppo dell’egoismo. Questo egoismo creerà allo stesso tempo, ciò che ne causerà la caduta. Una piccola parte del genere umano sopravviverà fino alla sesta razza radicale; una parte più grande non riuscirà a trovare la luce interiore. Siccome l’egoismo è la forza dominante dell’anima, nella parte più grande dell’umanità infurierà la guerra di tutti contro tutti. Come la razza lemurica ebbe fine attraverso la potenza del fuoco, quella atlantidea con l’acqua, così la quinta razza troverà la sua distruzione nel conflitto innescato dai poteri egoistici ed egotici, nella guerra di tutti contro tutti. Questa linea evolutiva porterà all’abisso; quando si toccherà il fondo, gli esseri umani si infurieranno gli uni contro gli altri. Una piccola parte dell’umanità sfuggirà a ciò, proprio come una piccola parte sfuggì alla distruzione della razza atlantidea. Sta ad ogni individuo trovare una connessione con la vita spirituale per diventare uno di quelli che passeranno alla sesta razza radicale. Potenti rivoluzioni stanno davanti all’umanità; sono descritte nell’Apocalisse.

In primo luogo, ci vengono sottoposte sette lettere a altrettante comunità. Se gli esseri umani devono trovare il cammino verso quel grande punto nel tempo, devono avere qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa che permetta loro di nobilitare i sette arti costitutivi della loro costituzione umana, in modo da essere preparati quando arriverà il momento. Ci sono luoghi sulla terra dove, attraverso gli esercizi religiosi, viene data enfasi principalmente allo sviluppo del corpo fisico. In altri luoghi l’enfasi è posta sullo sviluppo del corpo eterico. In altri luoghi sullo sviluppo del corpo astrale, o anche sull’Io. Ci saranno anche sempre più luoghi in cui sarà data un’attenzione speciale allo sviluppo del manas, del budhi e dell’atma.5Nel suo libro Tesosofia, Rudolf Steiner li chiama Sè Spirituale, Spirito Vitale e Uomo-Spirito. Non afferriamo propriamente il senso della reincarnazione se non diciamo: se una persona è nata una volta in un luogo dove l’enfasi primaria era posta sul corpo fisico, allora la volta successiva si dovrà incarnare in un luogo in cui si è prestata maggiore attenzione agli altri corpi, e così via.

Sette lettere sono indirizzate ad altrettante distinte aree geografiche, nelle quali viene data particolare enfasi a una delle sette parti costitutive dell’essere umano. La prima lettera è diretta agli Efesini. Essi davano grande importanza allo sviluppo del corpo fisico. I Frigi di Smirne enfatizzavano il corpo eterico; a Pergamo si lavorava soprattutto sul corpo astrale.

Soffermiamoci sul perché sette aree geografiche portino a particolari sviluppi evolutivi umani, in relazione ai sette arti costitutivi dell’essere umano. Supponiamo che qualcuno viva in una regione dove il corpo fisico è particolarmente sviluppato; se poi questa persona trascura il corpo fisico, questo diventa una caricatura di quello che sarebbe potuto diventare. Se ciò che dovrebbe essere portato ad una certa perfezione non viene invece sviluppato, allora interiormente sorge qualcosa che rende tale individuo ricettivo alle manifestazioni del male nell’evoluzione dell’umanità.

La prima lettera è diretta alla comunità di Efeso, il luogo consacrato a Diana.6Antica divinità romana delle foreste, protettrice degli animali selvatici e delle donne. Corrispondeva alla dea greca Artemide. Vi si sottolinea la bella formazione del corpo umano. Dove porta lo sviluppo del corpo fisico? Possiamo acquisire sempre più chiarezza al riguardo se ci rendiamo conto che il corpo fisico deve essere sempre più purificato, e deve diventare sempre più un’espressione del corpo eterico. Il corpo eterico deve a sua volta diventare un’espressione del corpo astrale, che a sua volta deve diventare un’espressione dell’Io.

Nelle antiche scuole pitagoriche i numeri avevano un ruolo importante. Ricordiamo che nel devachan tutto è ordinato secondo numero e misura. Certo, questo vale per tutto. Che senso avrebbe cercare le leggi di natura, se queste non esistessero già? Pesiamo e misuriamo i corpi materiali così come facciamo con le sostanze microscopiche. Dobbiamo mettere insieme questo fatto con un altro. Possiamo pensare a questo spazio come riempito dalle “forme sonore” di una sublime composizione musicale, ad esempio i suoni di “Incantesimo del Venerdì Santo”, dal Parzifal di Wagner. Questa è la forma superiore, animica, di ciò che un fisico esprimerebbe in numeri, con la frequenza delle vibrazioni sonore. Lo spirito di queste vibrazioni della musica scorre nelle nostre anime. Se pensiamo che i numeri sono ascoltati dall’orecchio spirituale, allora abbiamo la musica delle sfere. Se un fisico registrasse in numeri le vibrazioni dell’aria, registrerebbe la magia del “Venerdì Santo”, così come un matematico descriverebbe le idee pitagoriche secondo numero e misura. I numeri esprimono solo le armonie. Quando i pitagorici volevano esprimere i quattro arti costitutivi dell’essere umano, esprimevano l’armonia nel rapporto: 1:3:7:12. Questo significa il suono in cui i quattro numeri si armonizzano allo stesso modo delle quattro parti dell’essere umano. I tre suoni risuonano nel corpo astrale: I – il suono del sole; II – il suono della luna; III – il suono della terra.

Corpo Fisico: 12 Efeso

Corpo Eterico 7 Smirne

Corpo Astrale 3 Pergamon

Io 1

Sè Spirituale

Spirito Vitale

Uomo Spirito

Ciò che proviene dalla terra, dal sole e dalla luna risuona nel nostro corpo astrale. Invece, ciò che proviene dai pianeti risuona nel nostro corpo eterico. C’è una settuplice influenza dei pianeti sul corpo eterico, così come ci sono sette intervalli musicali: unisono, seconda maggiore, terza maggiore, quarta perfetta, quinta perfetta, sesta maggiore, settima maggiore – Saturno, Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere. Questi sette pianeti risuonano nel nostro corpo eterico. Ci sono dodici influenze provenienti dai segni dello zodiaco che risuonano nel nostro corpo fisico. Il veggente sperimenta dodici toni fondamentali sul piano devachanico. Essi influenzano il nostro corpo fisico. Tutto nell’Io, nel corpo astrale, nel corpo eterico e nel corpo fisico risuona secondo toni. Un tono risuona nell’Io, tre toni nel corpo astrale, sette toni nel corpo eterico e dodici toni nel corpo fisico. Complessivamente ne risulta un’armonia o una disarmonia.

C’è un’espressione nell’occultismo: il dodici diventa sette, il che significa che il corpo fisico diventa costantemente più simile al corpo eterico. Se il corpo fisico suona bene, allora possiamo sentire i sette toni delle stelle attraverso i dodici toni. “Diventate tali che il dodici diventi il sette, che appaiano le sette stelle” è detto agli Efesini, perché essi hanno il corpo fisico particolarmente sviluppato. Dovrebbero voltarsi a guardare le sette stelle. Sappiamo che lo sviluppo del cristianesimo significa un passaggio dalle vecchie forme di comunità basate su legami di sangue all’amore spirituale, cioè che lo spirituale prenderà il posto della carne. Coloro che ci dicono che dobbiamo sforzarci, soprattutto, di assicurare che il sensuale, l’elementare abbia la sua parte – queste persone erano chiamate Nicolaiti: essi volevano rimanere radicati nelle forze materiali del sangue; da qui, l’avvertimento riguardo ai Nicolaiti.7I Nicolaiti, citati nel secondo capitolo dell’Apocalisse, erano pagani Cristiani di Pergamo. Ignoravano le norme dell’Antico Testamento riguardanti il consumo di cibo destinato ai sacrifici e certe unioni coniugali, ritenute sessualmente immorali. Sono quelli che condurranno l’umanità alla rovina.

Ad essi si oppongono quelli che vogliono superare l’evoluzione materiale, che anelano alla vita spirituale. La lettera si chiude con il simbolo dell’albero della vita: “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò la manna nascosta…” (Ap 2:17).

La seconda lettera è indirizzata alla comunità che si suppone abbia coltivato il corpo eterico. Il corpo eterico deve essere gradualmente trasformato in Spirito Vitale. L’essere umano attualmente passa attraverso la nascita e la morte, ma in futuro il corpo eterico diventerà Spirito Vitale. Allora avrà superato la morte. Nel Discorso della Montagna leggiamo: “Beati quelli che pregano lo Spirito, perché troveranno in se stessi il Regno dei Cieli” (cfr. Mt 5:3).8Nella traduzione della BJ è: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.», NdT. Coloro che pregano lo Spirito sono benedetti; ciò significa che l’anima permea la loro vita. Come il corpo fisico viene sviluppato dalla comunità di Efeso, così anche nella seconda comunità il corpo eterico viene sviluppato in un corpo d’anima. Quando si sforzano di ottenere questa benedizione sono chiamati “poveri di spirito”; pregano per una benedizione attraverso il ravvivamento del corpo eterico. Questo è indicato dalle parole: “Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. Con queste parole si esprime chiaramente lo sviluppo del corpo eterico.

L’Apocalisse è uno dei più grandi documenti spirituali. È difficile che non vi si trovino i significati delle grandi verità spirituali. Lo studio dell’Apocalisse è correlato con l’evoluzione teosofica.

Comprendendo tale opera ci lasciamo stimolare dallo spirito che ha parlato attraverso Helena Petrovna Blavatsky. Ciò che la Società Teosofica cerca di realizzare deve venirci incontro come un squillo di tromba inviato all’umanità. Più comprendiamo l’Apocalisse e più comprendiamo il compito del nostro movimento.

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