Leggere le immagini dell’Apocalisse – I parte – IIII conferenza

QUARTA CONFERENZA

Monaco, 15 maggio 1907

Nel nostro studio dell’Apocalisse siamo arrivati al punto della cosiddetta terza lettera. Questa, in totale accordo con quanto visto nelle prime due lettere, ci mostra i segreti evolutivi, per così dire, di un certo territorio geografico. Per orientarci nella seguente linea di pensiero dobbiamo ancora una volta richiamare brevemente alla mente la tendenza e lo scopo principale dell’Apocalisse.

Abbiamo visto come l’Apocalisse sia un testo iniziatico. Descrive i passi che un adepto deve compiere per sviluppare la più alta visione del mondo spirituale. Abbiamo visto che è il primo passo e l’acquisizione della conoscenza di tutti gli aspetti del piano fisico. Chi deve essere iniziato deve elevarsi al piano astrale e poi al piano devachanico. Ci è diventato chiaro che gli esseri umani che si elevano al piano astrale sono circondati da un mondo di immagini, che sono molto più reali di quelle che chiamiamo immagini nel nostro linguaggio inadeguato. Queste immagini astrali sono molto più reali di ciò che esiste qui. Queste immagini sperimentate dal veggente sono le forze fondamentali del mondo fisico. Il mondo fisico è formato da questo mondo di immagini. Quando gli esseri umani raggiungono il piano astrale, allora si elevano al piano devachanico; il mondo di immagini di questo piano risuona entro la cosiddetta musica delle sfere, che costituisce l’intima essenza di tutte le cose. Progredendo quindi dal piano astrale al devachanico il veggente sente per la prima volta ciò che la scuola pitagorica caratterizzava come “la musica delle sfere”. La musica delle sfere trova solo un’espressione astratta in ciò che chiamiamo i numeri superiori. Ma cosa sono i numeri ordinari e la misura? Quali sono i numeri di cui parlano i fisici quando scoprono il moto ondulatorio, quando parlano di oscillazioni? Cosa sono questi numeri rispetto a ciò che le nostre orecchie sentono quando ascoltano i suoni stessi? Quello che troviamo nei libri filosofici sulla “mistica dei numeri” non è altro che un balbettio. Ma ciò che Pitagora ha descritto è ciò che il veggente percepisce dopo che si è aperto l’orecchio spirituale, quando ode i suoni prodotti dal movimento delle onde oppure ciò che si esprime in tale movimento ondulatorio. Il mondo devachanico non è da nessuna altra parte. Si può rimanere in piedi nella stessa posizione e sperimentare lo svanire del mondo fisico. Il mondo è animato da colori e forme, poi si può sperimentare che questo mondo di luce è penetrato dai suoni.

Nell’Apocalisse troverete una rappresentazione di come la mistica cristiana descrive il mondo devachanico. Se ti innalzi a quella condizione elevata come fece il servo del Signore, allora sperimenti prima ciò che avviene sul piano fisico. Questo ci viene descritto in un certo modo nelle sette lettere alle sette comunità. Poi la comprensione raggiunta attraverso la conoscenza del piano fisico viene racchiusa simbolicamente nei sette sigilli. Quando gli esseri umani si elevano al piano astrale, sperimentano un mondo inondato di luce, immagini e forme. Questo ci viene descritto nell’immagine dell’uomo circondato dalle quattro creature viventi, dell’agnello che riceve dalla sua mano il libro con i sette sigilli. Quando questi sigilli-immagine vengono aperti, ci viene incontro il mondo astrale, e gli angeli con la tromba stanno a indicare l’armonia delle sfere del piano devachanico.

Con l’Apocalisse ci troviamo di fronte a un testo iniziatico. Un tale libro è, allo stesso tempo, anche un libro profetico. Chi sperimenta gli avvenimenti del piano astrale e devachanico sperimenta anche, allo stesso tempo, gli avvenimenti del futuro – siamo qui di fronte a un profondo mistero del futuro. Ciò che si trova oggi su di un piano superiore, in futuro apparirà sul piano fisico. Mettetevi oggi al posto di un veggente del piano astrale; il veggente può ascendere a questo mondo solo se il suo occhio spirituale è aperto. Pensate a tutto ciò che sperimentate sul piano astrale condensato, diventato solido come il ghiaccio dall’acqua; allora vedrete la condizione del vostro mondo fisico nel prossimo futuro. Ciò che oggi è il presente nel mondo astrale, sarà il futuro in quello fisico, per cui il veggente può vedere oggi sul piano astrale le future condizioni dell’umanità. Iniziazione significa anche comprendere i segreti degli eventi futuri. Perciò, l’Apocalisse è anzitutto un libro iniziatico e, in secondo luogo, un libro profetico. Ora vogliamo illustrare un po’ più da vicino questa saggezza profetica; vogliamo vedere come questa saggezza racchiuda il senso dell’evoluzione dell’umanità.

Siete al corrente del fatto che l’Apocalisse parla di condizioni assai gravi della nostra terra, condizioni devastanti. Abbiamo appena studiato il compito della Teosofia nell’evoluzione umana. Guardiamo al futuro: ci saranno condizioni terribili, condizioni che devasteranno la terra. Gli esseri umani si troveranno in uno stato morale grazie al quale l’egoismo raggiungerà vette rispetto alle quali quello attuale ci sembrerà solo un gioco da ragazzi. Ci si potrebbe chiedere: come ne sarà in futuro delle anime di oggi? Saranno condannate ad incarnarsi in un’umanità moralmente degenerata, in una razza malvagia? Dobbiamo rispondere con un deciso “no”.

Una saggezza meravigliosa ci descrive lo stato dello sviluppo dell’anima. L’anima si trova in una linea evolutiva diversa da quella del corpo dell’essere umano. Si può vedere la differenza tra lo sviluppo dell’anima e quello della corporeità fisica guardando al passato. Le anime si sono incarnate molte volte nell’epoca Atlantidea; tutti voi eravate Atlantidei a quel tempo. Le anime si sono evolute rispetto a quelle condizioni, mentre i corpi umani che si sono arrestati diventarono razze decadenti, in declino. Le anime lasciano i corpi delle epoche specifiche e ascendono a epoche superiori. I corpi umani afflitti dal “male fondamentale” non ospiteranno anime che si sforzano di elevarsi al di sopra del loro stato attuale, verso uno più alto. Le anime che procedono con il loro sviluppo, che si elevano al di sopra di se stesse, attraverso il loro lavoro, avranno elaborato per sé diversi tipi di corpi nella sesta epoca evolutiva. Ma c’è anche una cosa nell’esoterismo cristiano, chiamata la fusione degli esseri umani con la loro corporeità. C’è una grande differenza tra un essere umano che dice: mi eleverò al di sopra di quello che sono capace di dare oggi a qualcosa di più alto; e un altro che dice: resterò nella vita che mi circonda oggi. Coloro che non si sforzano di andare oltre la forma attuale, che si fondono con la loro corporeità, saranno condannati a condurre altre vite nei corpi che rimarranno indietro nelle epoche successive.

Quando guardiamo alle grandi guide dell’umanità che sono i nostri apripista, guardiamo a loro come a guide che ci indicano come superare l’evoluzione delle razze per abitare nel futuro corpi vieppiù perfetti. Il fatto che un essere umano possa dire: voglio restare dove sono! è espresso in una leggenda che è sopravvissuta a lungo e ha avuto varie interpretazioni. Tuttavia, solo la Teosofia l’ha veramente spiegata. Pensate all’apripista che chiamiamo Gesù Cristo, quello descritto dal passo dell’Apocalisse di cui abbiamo appena parlato. È il passaggio a cui si riferisce più spesso – il luogo dove si parla del superamento della morte. Quando trovate delle anime umane sedute lungo la strada che non sono interessate ad evolversi, cosa sperimentano? Devono nascere ancora e ancora nella stessa condizione perché hanno rifiutato la chiamata del Redentore. Questa tragedia è espressa nella leggenda di Assuero; 1Assuero è una figura mitologica cristiana, piena di mistero e ambiguità. Un riferimento a un ufficiale che colpì Gesù, in Giovanni 18, 20-22, è talvolta visto come l’origine della storia. Un’altra possibile fonte, il testo inglese Flores Historiarum (1228), descrive un uomo in Armenia, Cartafilo, che in seguito si convertì al cristianesimo. Cartafilo era stato il portiere di Ponzio Pilato. Aveva colpito Gesù sulla strada del Calvario e Gesù rispose: “Io vado, mentre tu aspetterai fino al mio ritorno”. Questa leggenda fu ripresa in Germania nel 1602 in un opuscolo intitolato Breve descrizione e narrazione di un ebreo chiamato Assuero. Da allora il racconto è stato il soggetto di molte opere teatrali, poesie, romanzi e dipinti. Un conoscente di Rudolf Steiner, il poeta austriaco Robert Hamerling, per esempio, scrisse il epico Ahasver in Rom (1862), mentre Edgar Quinet in Ahasverus (1833) usò la leggenda come simbolo del progresso dell’umanità. Assuero, “l’ebreo errante”, si è creato da sé tale destino perché ha allontanato da sé il Redentore.

Dobbiamo quindi distinguere tra l’evoluzione dell’anima e l’evoluzione fisica; e ci viene mostrato come le anime salgano sempre più in alto. Ma ci viene anche mostrato come i corpi fisici sprofondino sempre più verso l’abisso in maniera tremenda. Abbiamo ora spiegato come l’evoluzione attuale sia descritta nelle sette lettere. Pensiamo alle lettere come dirette alle sette comunità della nostra terra.

Se dividiamo geograficamente la terra in sette zone, ciascuna lettera è diretta a ognuna di queste zone. Il primo territorio è quello in cui gli esseri umani, soprattutto oggi, lavorano per elevare a una forma superiore i loro corpi fisici. Nella seconda regione ci si concentra sul corpo eterico e nella terza si coltivano soprattutto i corpi astrali. Così troverete un certo aspetto enfatizzato in un territorio e un altro aspetto in un altro. Pensate a queste regioni sparse sulla terra. Quelli che distinguiamo come i vari popoli o raggruppamenti di popolo coltivano aspetti particolari della costituzione umana: un popolo sviluppa specialmente l’uomo fisico, un altro popolo coltiva un altro aspetto. Ma abbiamo detto che non è vero che in un luogo si coltiva solo il corpo astrale, in un altro solo il corpo fisico. Nelle nostre varie incarnazioni le nostre anime devono apprendere gli insegnamenti di ogni singola regione. Le sette lettere sono dirette ad ogni essere umano perché ognuno deve passare attraverso i sette stadi dello sviluppo evolutivo. La lettera alla comunità di Efeso è diretta ad un territorio dove è particolarmente coltivato il corpo fisico. Le singole parole caratterizzano meravigliosamente proprio questo tipo di sviluppo. La terza lettera, agli abitanti di Pergamo, è indirizzata alla regione dove si è particolarmente sviluppato il corpo astrale.

Riuniamo tutti i diversi fatti che abbiamo scoperto nel corso del tempo. L’evoluzione dell’essere umano procede in modo tale che l’Io lavora nel corpo astrale, spiritualizzandolo. Quella parte del corpo astrale trasformata dall’Io è designata dal termine “sé spirituale” o “manas”. Coltivare il corpo astrale significa quindi elaborare il manas nel corpo astrale. Nella misura in cui avete coltivato il vostro corpo astrale, in tal misura avete elaborato il manas in esso. Nell’esoterismo cristiano la parola “manna” ha lo stesso significato di manas; ciò che è indicato come manna nella Bibbia è ciò che intendiamo quando parliamo della natura manasica che fluisce nell’essere umano.

Nella terza lettera leggiamo: “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese (comunità). Al vincitore darò la manna nascosta”. (Ap 2:17) Questo è affermato distintamente; e con questa lettera viene mostrato anche l’altro lato della questione, cioè che coloro che non sottostaranno a questo processo degraderanno i loro corpi, li porteranno alla decadenza. Nell’esoterismo cristiano la degenerazione del corpo astrale è indicata in modo molto drastico.

Durante l’epoca Lemurica la parte superiore dell’anima umana discese nei tre arti costitutivi umani. Ricordate che a quel tempo l’essere umano esterno era ad uno stadio appena un po’ più alto degli animali più evoluti odierni. Da quel momento in poi gli esseri umani hanno lavorato per formare e sviluppare il loro corpo astrale, in quanto l’anima dipende da esso. L’anima dipende dal corpo astrale che, quando l’anima vi penetrò per la prima volta, era ad uno stadio di quasi animalità. Il progresso dell’umanità consiste proprio in questo, che si lavora sul corpo astrale, che si purificano le emozioni e gli istinti animaleschi.

Supponiamo per un momento il contrario, e cioè che il corpo astrale non rimanga tale e quale, ma piuttosto che sprofondi in una condizione inferiore a quella in cui si trovava durante l’epoca lemurica. Tale abbandono viene raffigurato come le tentazioni di Satana. Per un esoterista cristiano, “Satana” è un essere che seduce gli esseri umani a portare i loro corpi astrali al declino piuttosto che all’ascesa. Quando lo scrittore dell’Apocalisse vuole descrivere l’altro lato, dice: se sviluppate il vostro corpo astrale allora godrete della manna celeste. Ma ci sono regioni in cui le persone non sviluppano il corpo astrale e vi sperimentano le tentazioni di Satana. Egli descrive questa attrazione verso il basso del corpo astrale: “Io so dove dimori, dov’è il trono di Satana…” (Ap 2:13)

La quarta lettera, alla comunità di Tiatira, è indirizzata alla regione dove trova espressione il senso della personalità umana. Questo Io gioca un grande ruolo con tutti coloro che vogliono condurre la natura umana verso l’abisso. Nell’esoterismo mitteleuropeo in particolare, l’Io è presentato complessivamente come il punto centrale, come ciò che è effettivamente attivo e all’opera nell’essere umano. L’essere umano è come un unico fluire di forze, che scorrono assieme nel corpo astrale, nel corpo eterico e nel corpo fisico; e l’Io è presentato come ciò che opera su questi tre arti costitutivi. Nella mitologia germanica questo è rappresentato dall’albero, il frassino-cosmico, il simbolo della triplice natura umana. Il punto centrale di questa triplice natura umana è l’Io; attraverso la sua incorporazione nei tre arti costituivi, sorregge l’intero albero della crescita ed evoluzione umana. “Ygg” è una forma arcaica che sta a indicare crescita ed evoluzione. Troverete che nelle antiche tradizioni orali il frassino-cosmico è chiamato “Yggdrasil”, come caratterizzazione di ciò che è stato incorporato. Yggdrasil significa “l’io portante”, e da esso deriva anche il nome del dio che è collegato alla formazione dell’Io.

Nel corso dell’evoluzione l’essere umano ha imparato per la prima volta a inspirare; in ebraico ciò è collegato alla parola “Jehovah”. Nell’alto tedesco antico corrisponde a Odino, che è un dio del vento e corre intorno nelle tempeste. “Jach” (Jahweh) è il “soffiatore”, e quando parliamo di Wotan e del suo esercito che scorrazza di qua e là, allora stiamo parlando di Odino, che era necessario affinché si sviluppasse l’Io. Nell’esoterismo cristiano si dà un valore molto speciale a questa parola nel suo insieme. Essa è vista come il nome dell’eterno presente nell’essere umano, ed è quindi rappresentata come ciò che porta gli altri corpi, come ciò che forma il loro punto centrale. Consideriamo solo questo passaggio: «…le governerà con scettro di ferro, come vasi di argilla si frantumeranno, con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio; e a lui darò la stella del mattino.» (Ap 2:27,28) Questo Io significa la stessa cosa del nome attuale di Gesù Cristo. Qui, in quasi tutte le frasi, la parola Io appare di nuovo per dirci che è la parte eterna dell’essere umano. Troverete questo significato espresso molte altre volte dalle parole dell’Apocalisse.

Citerò solo un passaggio molto particolare. La sesta lettera deve essere indirizzata ad una comunità dove è specialmente coltivato il budhi. Che cosa significa? Se è stato particolarmente sviluppato il manas, e se l’essere umano si è aperto alla conoscenza, allora ciò che prima era solamente conosciuto, compenetrerà la nostra vita di sentimento; diventerà per noi un sentimento naturale, dato. Diventa per noi passione. Se vi rendete conto che la giustizia deve prevalere, che la giustizia deve vivere, se vi rendete conto che l’umanità non può vivere senza il bello e il buono, allora siete sulla strada per sviluppare il budhi. Se le cose superiori sono diventate la vostra seconda natura, se la vostra anima è completamente permeata dall’entusiasmo per il bello e il vero, allora siete sulla via dello sviluppo del budhi. Il budhi prende la sua sostanza dal regno dei sentimenti; l’atma dal regno della volontà. E quando l’umanità raggiungerà finalmente il punto in cui avrà fatto diventare realtà l’entusiasmo per il bene, allora sarà apparso quello che viene chiamato l’ideale cristiano della fratellanza. Questo sesto territorio può ricevere il suo nome solo dall’ideale di fratellanza, e “Filadelfia” è la città dell’amore fraterno. Se leggete il passo in questione vedrete la città descritta in questo modo: «Conosco le tue opere. Ecco, ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, hai però custodito la mia parola e non hai rinnegato il mio nome». (Ap 3:8) Non hanno rinnegato il nome che viene dal dovere fraterno.

La settima lettera attiene all’atma, il respiro dell’uomo. Quando l’uomo sarà arrivato fino al respiro, quando l’Io sarà sceso fino al corpo fisico – forse sapete che nell’esoterismo cristiano questo è designato dalla parola “Amen” – allora l’esoterista, quando vorrà parlarne, si riferirà all’Amen: «All’angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi: “Così parla l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio.» (Ap 3:14)

Ho potuto scegliere solo alcuni passaggi. Se potessimo parlare di tutto, allora vedreste che in queste sette lettere abbiamo dei messaggi alle regioni del nostro tempo presente.

Passiamo ora dal passato al futuro. Cosa pensa lo scrittore dell’Apocalisse del futuro? Egli dice quasi sempre allo stesso modo: ciò che si vede oggi sul piano astrale non è altro che la formazione della futura forma fisica degli esseri umani. Guardate ciò che è sul piano astrale e sperimenterete il futuro dell’umanità. Non esiste futuro che non derivi dal presente.

Voi sapete che l’essere umano è avvolto da un corpo astrale che permea il corpo fisico. Sapete anche che nel corpo astrale ci sono organi di senso che sono completamente diversi dagli organi di senso del corpo fisico. Parliamo dei fiori di loto o ruote. Ciò che l’essere umano può sviluppare oggi in termini di questi sensi astrali, in futuro il corpo fisico umano lo avrà come sensi fisici. L’astrale è sulla strada per diventare fisico. Come fanno gli esseri umani a formare questi organi del futuro, che oggi sono ancora astrali? Attraverso ciò che realizziamo oggi in termini del vero, del bello e buono. Il lavoro e le azioni di oggi formano la base per gli organi del futuro. C’è stato un tempo in cui l’umanità non aveva occhi e non poteva percepire la luce e il colore. Gli esseri umani hanno acquisito gli occhi attraverso l’agire di allora. In precedenza avevano altri organi, col volgersi verso la luce hanno sviluppato gli occhi fisici. L’azione del presente è destino del futuro; le azioni del passato sono state tali che si sono potuti creare gli occhi, e i vostri organi di senso del futuro saranno creati dalle vostre azioni del presente.

Una persona che agisce in termini di vero, bello e buono avrà in futuro organi normali. Se si oppone al vero, al bello e al buono, allora in futuro avrà organi menomati. È impossibile cancellare ciò che facciamo nel presente. Nell’esoterismo cristiano, un’azione che venga compiuta nel presente con lo scopo di manifestarsi nel futuro è chiamata “sigillata”. Nei termini dell’esoterismo cristiano si dice: oggi hai degli occhi che erano in passato non esistevano, tuttavia hai compiuto questa o quell’azione. I tuoi occhi erano “sigillati”, ora sono stati aperti. I vostri occhi sono la “manifestazione” delle vostre azioni passate. Oggi abbiamo il sigillo di ciò che si manifesterà sul piano fisico in futuro. Per chiunque guardi solo il piano fisico, l’evoluzione è un libro con sette sigilli. Chi guarda il piano astrale può vedere come siano già predisposti tutti gli organi del futuro. Gli organi si mostrano sotto forma di immagini. Un esoterista direbbe: se guardate al punto centrale, che è rappresentato dall’agnello, allora esso vi metterà in mano il libro; e il libro è aperto in modo tale che ciò che avrà forma nel futuro può essere espresso solo attraverso immagini. Di conseguenza, ciò che potrà avvenire è espresso per immagini, passo dopo passo. Nel primo sigillo viene mostrata figurativamente una condizione futura attraverso un cavallo, nel secondo sigillo ne viene rivelata un’altra attraverso un altro cavallo e così via. Per comprenderne il significato, considereremo un’immagine, ad esempio il terzo cavallo. Questa è l’immagine che appare quando viene aperto il terzo sigillo. Viene presentata nel modo seguente: «Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che diceva: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo nero. Colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano.» (Ap 6:5)

Cosa significa questo? Viene qui rappresentata una condizione futura dell’essere umano, una condizione che procede dall’evoluzione del terzo arto costituivo dell’essere umano, il corpo astrale, che è stato elaborato e purificato dall’Io. Un corpo astrale non purificato è quello che conosce solo se stesso, che trova antipatico tutto ciò che non gli appartiene. Un corpo astrale purificato è quello che riceve tutto ciò che gli arriva pesato con una giusta bilancia. Se purifichiamo il corpo astrale nel giusto modo, arriveremo alla formazione di un organo che può essere espresso figurativamente da un cavaliere con una bilancia. Dalle azioni giuste che un uomo compie nel presente, si formerà un organo astrale. Questo è ciò che qui è espresso in modo figurato. Potremmo spiegare le altre immagini allo stesso modo. Allora vedremmo l’inadeguatezza delle spiegazioni che vengono date di solito.

Quando viene aperto il quinto sigilllla testimonianza che gli avevano reso.» (Ap 6:9) Cosa succede ad un’anima che si sviluppa fino al quinto gradino? Viene strangolata nella sua anima inferiore; le impurità che vi si aggrappano vengono eliminate e l’anima appare così rivestita di innocenza: «Allora venne data a ciascuno di loro una veste candida.» (Ap 6:11) L’anima è bianca; è diventata innocente quando si è sviluppata al quinto gradino.

Se saliamo più in alto, arriviamo al luogo dove le immagini astrali trapassano nel devachanico, al suono delle trombe. Gli esseri umani simili ad Assuero costituiscono un particolare gruppo dell’umanità; gli altri sono quelli che possono trasmigrare ad altre entità. Ora, ci apparirà ovvio che ciò che è rimasto indietro deve essere descritto con immagini che non possono che essere ripugnanti. Mentre le anime che si sono evolute odono le trombe, le altre avranno raggiunto il culmine dello sviluppo egoistico. Coloro che si sono evoluti, che hanno perfezionato le loro anime, vivranno oggi come grandi iniziati.

Vi ho detto che gli iniziati progrediscono attraverso varie tappe. Devono trasformare non solo qualcosa del loro corpo astrale, ma anche qualcosa del loro corpo eterico e persino qualcosa del loro corpo fisico. Nei tempi passati gli iniziati venivano tenuti in uno stato tale che il loro corpo eterico vivesse per tre giorni e mezzo al di fuori del loro corpo fisico, mentre il corpo fisico giaceva come morto. Nel frattempo, lo ierofante guidava il corpo eterico attraverso i mondi superiori.

Lo scrittore dell’Apocalisse ci descrive ciò che un iniziato dei giorni nostri sperimenta. Lo descrive come qualcosa di simile al processo di iniziazione di tre giorni e mezzo. Ricordate che c’è effettivamente un passaggio nell’Apocalisse che dice che appaiono due testimoni di Dio, che giacciono come morti per tre giorni e mezzo e poi diventano di nuovo vivi: «Gli abitanti della terra fanno festa su di loro, si rallegrano e si scambiano doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. Ma dopo tre giorni e mezzo un soffio di vita che veniva da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli.» (Ap 11:10,11) L’Apocalisse parla di questi due profeti oltre al capo del genere umano, che il popolo poteva vedere. Avete qui la descrizione di un processo di iniziazione. Vedete come tutto si incastra.

C’è qualcos’altro che vi mostrerà quanto profondamente lo scrittore dell’Apocalisse sia penetrato nei misteri del mondo. Posso spiegarlo meglio se vi parlo della Leggenda Aurea,2Si vedano le conferenze nella II parte de La leggenda del tempio (O. O. 93): “Sulla distruzione del Tempio e come sia possibile ricostruirlo in relazione alla Leggenda della Vera Croce, o Leggenda aurea” (London:Rudolf Steiner Press, 1985) che ha giocato un ruolo particolarmente grande nell’esoterismo cristiano.

In essa ci viene detto che Seth poté viaggiare in Paradiso, che il cherubino con la spada fiammeggiante gli permise di passare ed entrare effettivamente in Paradiso. Lì ebbe una visione: le sommità dei due alberi, l’albero della vita e l’albero della conoscenza, crescendo si erano congiunte tra di loro. Seth prese un seme da questo albero, cresciuto dall’unione dei due, e lo mise nella bocca del suo defunto padre, Adamo. Da questo seme crebbe poi un albero con tre tronchi, che forniva legno per ogni cosa. Era particolarmente importante che Seth potesse vedere come una specie di scrittura fiammeggiante si formava nei rami di questo albero. Apparvero le seguenti parole: “Ejeh, Ascher, Ejeh”, che significa: “Io sono colui che era, colui che è e colui che sarà”. Il legno di quest’albero fu usato per fare il bastone con cui Mosè compì le sue azioni miracolose, fu anche usato per costruire il tempio di Salomone, e poi fu usato per il ponte sulla piscina di Bethesda, che percorse Gesù. Infine, il legno fu usato per fare la croce su cui fu crocifisso Gesù Cristo. Cosa significano questi due simboli, l’albero della vita e l’albero della conoscenza? Cosa significa che sono cresciuti insieme? E cosa significa l’albero che ha fornito anche il legno per la croce?

Il fatto che Seth sia potuto entrare in Paradiso non significa altro che era diventato un iniziato, che poteva penetrare in misteri che erano preclusi agli altri. Ora chiediamoci: cosa significano gli alberi che egli vide? È qualcosa che si trova in ogni essere umano, qualcosa presente in ogni individuo.

Attraverso che cosa l’essere umano ha potuto diventare un iniziato? La risposta è legata all’inalazione dell’aria attraverso i polmoni, laddove il sangue blu “esausto” si trasforma in sangue rosso. In questo modo l’essere umano ha potuto inalare il respiro di Dio. Questo è il suo diventare un Io: sotto l’influsso del respiro di Dio, attraverso il quale l’essere umano è divenuto un’anima cosciente. Nell’essere umano è effettivamente incluso un vero albero, un albero che si può vedere ancora oggi, studiando il corpo umano. È quello creato dalle arterie principali, che si diramano in capillari sempre più piccoli in tutto il corpo. Non esiste nessun essere al mondo che possa diventare un essere cosciente se, come fa l’essere umano, non può prendere l’ossigeno dall’aria – ossigeno che è indispensabile per creare il sangue rosso –, in modo che l’essere umano possa assumere in se stesso l’albero della conoscenza attraverso il sangue rosso.

L’altro albero, quello delle vene (sangue blu), è stato sottratto all’essere umano in termini di padronanza umana su di esso. Contiene, il sangue blu “esausto”, che è un veleno, denso di morte. Prima che l’essere umano discendesse dal seno di Dio, era l’albero della vita. Diventando un essere terreno, l’Uomo è stato scisso in due parti: il sistema venoso, quello dei vasi sanguigni blu, e quello rosso arterioso. Il sangue blu scorre fino al cuore e deve unirsi a ciò che ci viene dato dalle piante. L’essere umano espira anidride carbonica mentre le piante la respirano, espirando ossigeno. In questo modo la respirazione umana, che si esprime nel suo stesso Io, è l’intreccio degli “alberi del sangue” rosso e blu. Questo però è possibile solo se l’essere umano è dotato di uno strumento, quale è la pianta, senza la quale egli non può vivere. La pianta è ciò che ci permette di intrecciare gli “alberi del sangue” blu e rosso.

L’alchimia dell’essere umano è questa: ciò che oggi le piante fanno per noi, gli esseri umani nel futuro saranno in grado di realizzarlo dentro di sé attraverso la loro coscienza. Ciò che oggi si trova al di fuori dell’essere umano, si intreccerà all’interno del corpo fisico quando avremo accolto l’intero mondo vegetale, quando avremo ampliato la nostra coscienza per includere l’intero mondo delle piante. Questa è la condizione futura dell’umanità. Allora, ciò si trova al di fuori, nel mondo naturale che ci circonda, sarà completamente diverso.

Tutto il nostro cosmo cambia con noi. Le condizioni precedenti si manifesteranno nuovamente ad un livello superiore. C’è stato un tempo in cui la Terra e il Sole erano congiunti. A quel tempo l’essere umano esisteva dentro la natura del Sole. Ma entrando in un corpo fisico, l’essere umano ha abbandonato lo stato di Marte – che però un giorno l’umanità raggiungerà nuovamente. A quel tempo l’albero della vita e l’albero della conoscenza erano interconnessi tra loro; a quel tempo l’essere umano non aveva bisogno di nessuno strumento esterno. In futuro sarà di nuovo così. Ciò che l’umanità avrà allora raggiunto è sempre stato indicato simbolicamente disegnando il sole, e poi indicando la terra ad uno stadio di sviluppo più elevato – con l’essere umano anch’esso più sviluppato. Ciò che porterà gli esseri umani a quel punto è l’unione delle correnti sanguigne rosse e blu per mezzo di una coscienza allargata. Questo è indicato con due colonne di metallo – che sono le due correnti sanguigne – e il sole è ciò che sarà … [omissione nel manoscritto]. Allora l’albero del sangue blu non sarà più un albero portatore di morte.

Il veggente deve vedere questo stato nei segni astrali. Per descrivere questa condizione lo scrittore dell’Apocalisse deve indicarla con immagini. «E vidi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube; l’arcobaleno era sul suo capo e il suo volto era come il sole e le sue gambe come colonne di fuoco.» (Ap 10:1) Abbiamo qui un’immagine di questa condizione. Allo stesso modo l’intera Apocalisse è composta da segni occulti.

L’esoterismo cristiano considera la Terra come il corpo di Cristo. Quando l’esoterismo cristiano parla del corpo di Cristo, sta parlando del corpo planetario della Terra. Pertanto, dovete prendere sul serio parole come le seguenti: «Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno.» (Gv 13:18) Quando mangiamo il pane della Terra, la stiamo calpestando con i nostri piedi.

Se è così, lo scrittore dell’Apocalisse può dire anche qualcosa di più. Abbiamo visto che Seth era un iniziato. Abele era un uomo di Dio che viveva volontariamente di ciò che gli era stato dato. Caino era un contadino che costruiva da sé tutto ciò di cui aveva bisogno. Si parla di due linee evolutive. Una potrebbe essere chiamata la linea di Seth o Abele, mentre l’altra comprende coloro che hanno dovuto dare una forma a tutto. Dovranno lavorare per molto tempo; per questo il dissodamento della terra, il lavoro del contadino sono sempre stati il simbolo di opera per trasformare la Terra. I figli di Abele o di Seth si oppongono ai servi di Caino, che sono i successori di Caino, ovvero il popolo di Caino. Coloro che hanno ricevuto rivelazioni dal principio hanno visto dal principio, ma anche coloro che lavorano diligentemente e si sforzano diventeranno iniziati e vedranno colui che è lo Spirito della Terra, lo spirito planetario della Terra. Se lo scrittore dell’Apocalisse vuole indicare che lo spirito del pianeta sarà visto da coloro che trasformano la terra, allora dirà: Tutti gli occhi vedranno Cristo Gesù, anche quelli che lo hanno trafitto”. Perciò lo scrittore dell’Apocalisse dice, proprio all’inizio: «Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero» (Ap 1:7) Queste sono, allo stesso tempo, parole che descrivono la meta, l’essenza, il leitmotiv dell’Apocalisse. Proprio queste parole profonde ci mostrano che l’Apocalisse è veramente un libro profetico, che in esso vi possiamo leggere il futuro, qui ritratto in immagini. Il nostro compito di teosofi è quello di vedere le cose di cui Gesù Cristo non poteva parlare in quei giorni perché il popolo non poteva ancora capire. Nondimeno le indicava con dei segni.

Ciò che Gesù Cristo ha riversato in questi segni deve ci diventare chiaro, per il bene della corrente teosofica mondiale. Deve stare davanti ai nostri occhi simbolicamente nei prossimi giorni del Congresso, grazie ai sette sigilli dell’Apocalisse, attraverso i motivi dei capitelli delle colonne e attraverso i cinque sigilli planetari che troviamo illustrati nel programma. Questi cinque sigilli non sono stati inventati; sono piuttosto cinque segni della scrittura occulta.

Se impariamo a decifrarne ogni linea, curva e segno, allora abbiamo capito qualcosa di come l’evoluzione umana è stata scritta nel linguaggio occulto dei segni. La teosofia ha il compito di spiegare questo linguaggio di segni occulti.

Ci incontreremo per lavorare alla conoscenza. Tutto il resto verrà da sé attraverso questo lavoro sulla conoscenza. Pertanto, l’ammonizione morale: Devi amare tuo fratello” è come dire ad una stufa: il tuo compito è quello di riscaldare la stanza! Dire questo non rende la stanza calda. Ma quando si mette della legna nella stufa, allora essa riscalderà la stanza da sola, senza bisogno che glielo si dica.

Sforzandosi di conoscere, compiendo il lavoro sulla conoscenza, l’anima umana si riscalda e questo porta alla grande opera della fratellanza del genere umano. La Società Teosofica deve essere una società che promuove il lavoro verso la conoscenza esoterica, altrimenti non potrà prosperare. Se assorbiamo qualcosa da queste idee, allora saremo in grado partecipare ai compiti della Società Teosofica, anche in occasione di questo Congresso.3Qui si parla del IV Congresso annuale della federazione delle sezioni europee della Società Teosofica, 12-21 maggio 1907. Se la Teosofia è collegata anche a ciò che è descritto nel libro delle meraviglie, l’Apocalisse, allora anche noi dobbiamo fare qualcosa per rompere i sigilli. Solo quando all’interno della nostra società apriamo i sigilli dei libri che ci sono stati dati dalle grandi individualità, solo allora stiamo tendendo verso ciò che la Società Teosofica dovrebbe essere, se vuole davvero avere peso entro la nostra cultura moderna.o, ci viene detto qualcosa di molto significativo: «Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso.» (Ap 6:9) Cosa succede ad un’anima che si sviluppa fino al quinto gradino? Viene strangolata nella sua anima inferiore; le impurità che vi si aggrappano vengono eliminate e l’anima appare così rivestita di innocenza: «Allora venne data a ciascuno di loro una veste candida.» (Ap 6:11) L’anima è bianca; è diventata innocente quando si è sviluppata al quinto gradino.

Se saliamo più in alto, arriviamo al luogo dove le immagini astrali trapassano nel devachanico, al suono delle trombe. Gli esseri umani simili ad Assuero costituiscono un particolare gruppo dell’umanità; gli altri sono quelli che possono trasmigrare ad altre entità. Ora, ci apparirà ovvio che ciò che è rimasto indietro deve essere descritto con immagini che non possono che essere ripugnanti. Mentre le anime che si sono evolute odono le trombe, le altre avranno raggiunto il culmine dello sviluppo egoistico. Coloro che si sono evoluti, che hanno perfezionato le loro anime, vivranno oggi come grandi iniziati.

Vi ho detto che gli iniziati progrediscono attraverso varie tappe. Devono trasformare non solo qualcosa del loro corpo astrale, ma anche qualcosa del loro corpo eterico e persino qualcosa del loro corpo fisico. Nei tempi passati gli iniziati venivano tenuti in uno stato tale che il loro corpo eterico vivesse per tre giorni e mezzo al di fuori del loro corpo fisico, mentre il corpo fisico giaceva come morto. Nel frattempo, lo ierofante guidava il corpo eterico attraverso i mondi superiori.

Lo scrittore dell’Apocalisse ci descrive ciò che un iniziato dei giorni nostri sperimenta. Lo descrive come qualcosa di simile al processo di iniziazione di tre giorni e mezzo. Ricordate che c’è effettivamente un passaggio nell’Apocalisse che dice che appaiono due testimoni di Dio, che giacciono come morti per tre giorni e mezzo e poi diventano di nuovo vivi: «Gli abitanti della terra fanno festa su di loro, si rallegrano e si scambiano doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. Ma dopo tre giorni e mezzo un soffio di vita che veniva da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli.» (Ap 11:10,11) L’Apocalisse parla di questi due profeti oltre al capo del genere umano, che il popolo poteva vedere. Avete qui la descrizione di un processo di iniziazione. Vedete come tutto si incastra.

C’è qualcos’altro che vi mostrerà quanto profondamente lo scrittore dell’Apocalisse sia penetrato nei misteri del mondo. Posso spiegarlo meglio se vi parlo della Leggenda Aurea,4Si vedano le conferenze nella II parte de La leggenda del tempio (O. O. 93): “Sulla distruzione del Tempio e come sia possibile ricostruirlo in relazione alla Leggenda della Vera Croce, o Leggenda aurea” (London:Rudolf Steiner Press, 1985) che ha giocato un ruolo particolarmente grande nell’esoterismo cristiano.

In essa ci viene detto che Seth poté viaggiare in Paradiso, che il cherubino con la spada fiammeggiante gli permise di passare ed entrare effettivamente in Paradiso. Lì ebbe una visione: le sommità dei due alberi, l’albero della vita e l’albero della conoscenza, crescendo si erano congiunte tra di loro. Seth prese un seme da questo albero, cresciuto dall’unione dei due, e lo mise nella bocca del suo defunto padre, Adamo. Da questo seme crebbe poi un albero con tre tronchi, che forniva legno per ogni cosa. Era particolarmente importante che Seth potesse vedere come una specie di scrittura fiammeggiante si formava nei rami di questo albero. Apparvero le seguenti parole: “Ejeh, Ascher, Ejeh”, che significa: “Io sono colui che era, colui che è e colui che sarà”. Il legno di quest’albero fu usato per fare il bastone con cui Mosè compì le sue azioni miracolose, fu anche usato per costruire il tempio di Salomone, e poi fu usato per il ponte sulla piscina di Bethesda, che percorse Gesù. Infine, il legno fu usato per fare la croce su cui fu crocifisso Gesù Cristo. Cosa significano questi due simboli, l’albero della vita e l’albero della conoscenza? Cosa significa che sono cresciuti insieme? E cosa significa l’albero che ha fornito anche il legno per la croce?

Il fatto che Seth sia potuto entrare in Paradiso non significa altro che era diventato un iniziato, che poteva penetrare in misteri che erano preclusi agli altri. Ora chiediamoci: cosa significano gli alberi che egli vide? È qualcosa che si trova in ogni essere umano, qualcosa presente in ogni individuo.

Attraverso che cosa l’essere umano ha potuto diventare un iniziato? La risposta è legata all’inalazione dell’aria attraverso i polmoni, laddove il sangue blu “esausto” si trasforma in sangue rosso. In questo modo l’essere umano ha potuto inalare il respiro di Dio. Questo è il suo diventare un Io: sotto l’influsso del respiro di Dio, attraverso il quale l’essere umano è divenuto un’anima cosciente. Nell’essere umano è effettivamente incluso un vero albero, un albero che si può vedere ancora oggi, studiando il corpo umano. È quello creato dalle arterie principali, che si diramano in capillari sempre più piccoli in tutto il corpo. Non esiste nessun essere al mondo che possa diventare un essere cosciente se, come fa l’essere umano, non può prendere l’ossigeno dall’aria – ossigeno che è indispensabile per creare il sangue rosso –, in modo che l’essere umano possa assumere in se stesso l’albero della conoscenza attraverso il sangue rosso.

L’altro albero, quello delle vene (sangue blu), è stato sottratto all’essere umano in termini di padronanza umana su di esso. Contiene, il sangue blu “esausto”, che è un veleno, denso di morte. Prima che l’essere umano discendesse dal seno di Dio, era l’albero della vita. Diventando un essere terreno, l’Uomo è stato scisso in due parti: il sistema venoso, quello dei vasi sanguigni blu, e quello rosso arterioso. Il sangue blu scorre fino al cuore e deve unirsi a ciò che ci viene dato dalle piante. L’essere umano espira anidride carbonica mentre le piante la respirano, espirando ossigeno. In questo modo la respirazione umana, che si esprime nel suo stesso Io, è l’intreccio degli “alberi del sangue” rosso e blu. Questo però è possibile solo se l’essere umano è dotato di uno strumento, quale è la pianta, senza la quale egli non può vivere. La pianta è ciò che ci permette di intrecciare gli “alberi del sangue” blu e rosso.

L’alchimia dell’essere umano è questa: ciò che oggi le piante fanno per noi, gli esseri umani nel futuro saranno in grado di realizzarlo dentro di sé attraverso la loro coscienza. Ciò che oggi si trova al di fuori dell’essere umano, si intreccerà all’interno del corpo fisico quando avremo accolto l’intero mondo vegetale, quando avremo ampliato la nostra coscienza per includere l’intero mondo delle piante. Questa è la condizione futura dell’umanità. Allora, ciò si trova al di fuori, nel mondo naturale che ci circonda, sarà completamente diverso.

Tutto il nostro cosmo cambia con noi. Le condizioni precedenti si manifesteranno nuovamente ad un livello superiore. C’è stato un tempo in cui la Terra e il Sole erano congiunti. A quel tempo l’essere umano esisteva dentro la natura del Sole. Ma entrando in un corpo fisico, l’essere umano ha abbandonato lo stato di Marte – che però un giorno l’umanità raggiungerà nuovamente. A quel tempo l’albero della vita e l’albero della conoscenza erano interconnessi tra loro; a quel tempo l’essere umano non aveva bisogno di nessuno strumento esterno. In futuro sarà di nuovo così. Ciò che l’umanità avrà allora raggiunto è sempre stato indicato simbolicamente disegnando il sole, e poi indicando la terra ad uno stadio di sviluppo più elevato – con l’essere umano anch’esso più sviluppato. Ciò che porterà gli esseri umani a quel punto è l’unione delle correnti sanguigne rosse e blu per mezzo di una coscienza allargata. Questo è indicato con due colonne di metallo – che sono le due correnti sanguigne – e il sole è ciò che sarà … [omissione nel manoscritto]. Allora l’albero del sangue blu non sarà più un albero portatore di morte.

Il veggente deve vedere questo stato nei segni astrali. Per descrivere questa condizione lo scrittore dell’Apocalisse deve indicarla con immagini. «E vidi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube; l’arcobaleno era sul suo capo e il suo volto era come il sole e le sue gambe come colonne di fuoco.» (Ap 10:1) Abbiamo qui un’immagine di questa condizione. Allo stesso modo l’intera Apocalisse è composta da segni occulti.

L’esoterismo cristiano considera la Terra come il corpo di Cristo. Quando l’esoterismo cristiano parla del corpo di Cristo, sta parlando del corpo planetario della Terra. Pertanto, dovete prendere sul serio parole come le seguenti: «Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno.» (Gv 13:18) Quando mangiamo il pane della Terra, la stiamo calpestando con i nostri piedi.

Se è così, lo scrittore dell’Apocalisse può dire anche qualcosa di più. Abbiamo visto che Seth era un iniziato. Abele era un uomo di Dio che viveva volontariamente di ciò che gli era stato dato. Caino era un contadino che costruiva da sé tutto ciò di cui aveva bisogno. Si parla di due linee evolutive. Una potrebbe essere chiamata la linea di Seth o Abele, mentre l’altra comprende coloro che hanno dovuto dare una forma a tutto. Dovranno lavorare per molto tempo; per questo il dissodamento della terra, il lavoro del contadino sono sempre stati il simbolo di opera per trasformare la Terra. I figli di Abele o di Seth si oppongono ai servi di Caino, che sono i successori di Caino, ovvero il popolo di Caino. Coloro che hanno ricevuto rivelazioni dal principio hanno visto dal principio, ma anche coloro che lavorano diligentemente e si sforzano diventeranno iniziati e vedranno colui che è lo Spirito della Terra, lo spirito planetario della Terra. Se lo scrittore dell’Apocalisse vuole indicare che lo spirito del pianeta sarà visto da coloro che trasformano la terra, allora dirà: Tutti gli occhi vedranno Cristo Gesù, anche quelli che lo hanno trafitto”. Perciò lo scrittore dell’Apocalisse dice, proprio all’inizio: «Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero» (Ap 1:7) Queste sono, allo stesso tempo, parole che descrivono la meta, l’essenza, il leitmotiv dell’Apocalisse. Proprio queste parole profonde ci mostrano che l’Apocalisse è veramente un libro profetico, che in esso vi possiamo leggere il futuro, qui ritratto in immagini. Il nostro compito di teosofi è quello di vedere le cose di cui Gesù Cristo non poteva parlare in quei giorni perché il popolo non poteva ancora capire. Nondimeno le indicava con dei segni.

Ciò che Gesù Cristo ha riversato in questi segni deve ci diventare chiaro, per il bene della corrente teosofica mondiale. Deve stare davanti ai nostri occhi simbolicamente nei prossimi giorni del Congresso, grazie ai sette sigilli dell’Apocalisse, attraverso i motivi dei capitelli delle colonne e attraverso i cinque sigilli planetari che troviamo illustrati nel programma. Questi cinque sigilli non sono stati inventati; sono piuttosto cinque segni della scrittura occulta.

Se impariamo a decifrarne ogni linea, curva e segno, allora abbiamo capito qualcosa di come l’evoluzione umana è stata scritta nel linguaggio occulto dei segni. La teosofia ha il compito di spiegare questo linguaggio di segni occulti.

Ci incontreremo per lavorare alla conoscenza. Tutto il resto verrà da sé attraverso questo lavoro sulla conoscenza. Pertanto, l’ammonizione morale: Devi amare tuo fratello” è come dire ad una stufa: il tuo compito è quello di riscaldare la stanza! Dire questo non rende la stanza calda. Ma quando si mette della legna nella stufa, allora essa riscalderà la stanza da sola, senza bisogno che glielo si dica.

Sforzandosi di conoscere, compiendo il lavoro sulla conoscenza, l’anima umana si riscalda e questo porta alla grande opera della fratellanza del genere umano. La Società Teosofica deve essere una società che promuove il lavoro verso la conoscenza esoterica, altrimenti non potrà prosperare. Se assorbiamo qualcosa da queste idee, allora saremo in grado partecipare ai compiti della Società Teosofica, anche in occasione di questo Congresso.5Vedi nota 3 Se la Teosofia è collegata anche a ciò che è descritto nel libro delle meraviglie, l’Apocalisse, allora anche noi dobbiamo fare qualcosa per rompere i sigilli. Solo quando all’interno della nostra società apriamo i sigilli dei libri che ci sono stati dati dalle grandi individualità, solo allora stiamo tendendo verso ciò che la Società Teosofica dovrebbe essere, se vuole davvero avere peso entro la nostra cultura moderna.

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