Leggere le immagini dell’Apocalisse – II parte – VII conferenza

SETTIMA CONFERENZA

Kristiania, 16 maggio 1909

Oggi prenderemo in considerazione le osservazioni di ieri da un punto di vista più occulto. Le prime quattro epoche di cultura post-atlantidee ebbero il compito di riflettere nell’anima degli uomini i grandi processi cosmici che avevano avuto luogo nel corso del tempo. Nel nostro periodo culturale, invece, dal XIII/XIV secolo in poi, non abbiamo più tale rispecchiamento. Perché ciò che avviene esteriormente nell’evoluzione del genere umano può essere ricondotto a cause più profonde.

Sappiamo che i corpi eterici dei grandi iniziati atlantidei furono conservati per i sette santi Rishi; sappiamo anche che il corpo eterico e il corpo astrale di Zarathustra furono intessuti in Mosè e Ermete Trismegisto. Nell’economia spirituale del mondo è sempre esistita la possibilità che i corpi eterici, trasformati ed elaborati dagli iniziati, venissero riutilizzati successivamente.1 Sono successe anche altre cose. Nei mondi superiori si sono formati corpi eterici speciali per individui particolarmente importanti. Quando un’individualità doveva compiere una missione speciale per l’umanità intera, nei mondi superiori veniva intessuto un tale corpo eterico astrale speciale, che poi veniva impresso in essa.

Questo è quello che è successo a Sem, che in effetti ha a che fare con l’intera tribù dei Semiti. Per questo progenitore è stato creato un corpo eterico speciale. Sem era quindi una sorta di individualità doppia. Per quanto incredibile possa sembrare al pensiero moderno, al chiaroveggente una personalità come Sem appariva come un uomo qualunque, il cui corpo eterico era però compenetrato da un essere superiore, proiettato giù fino dai mondi superiori. In questo modo il corpo eterico di questo essere umano diventava un mediatore tra questa personalità e i mondi superiori. Un tale essere divino, quando abita in un essere umano, ha un potere molto speciale. Egli può duplicare tale corpo eterico, e questi corpi eterici replicati formano poi una trama che viene continuamente impressa nei discendenti. In questo modo i discendenti di Sem ricevettero una copia del suo corpo eterico originario. Ma anche il corpo eterico di Sem stesso veniva conservato nei Misteri, non solo le sue copie. Allora, quando una certa personalità aveva una missione speciale da compiere, doveva usare questo corpo eterico per farsi capire dal popolo semita, così come un europeo assai istruito avrebbe dovuto imparare la lingua degli ottentotti per poter comunicare con loro. La personalità che aveva una missione speciale doveva portare dentro di sé il vero corpo eterico di Sem per farsi capire dal popolo semita. Una di queste, ad esempio, era Melchisedek,2 che poté mostrarsi ad Abramo solo attraverso il corpo eterico di Sem.

Dobbiamo ora porci la domanda: se lo sviluppo della comprensione del cristianesimo è possibile solo ora, nella quinta epoca culturale post-atlantidea, quale comprensione fu possibile nel resto dell’epoca greco-latina, che durò fino all’inizio del XIV secolo?

Qui ha luogo un misterioso processo occulto. Cristo ha vissuto solo tre anni nel corpo di Gesù di Nazareth. Gesù era un’individualità così evoluta che ha potuto lasciare il mondo fisico nel trentesimo anno della sua vita per entrare nel mondo spirituale, nel momento in cui la colomba apparve sopra la sua testa. I tre corpi fisico, eterico e astrale così altamente evoluti lasciati da Gesù, furono poi compenetrati dall’individualità del Cristo, che visse così entro un corpo fisico umano. I corpi sottili e invisibili di Gesù di Nazareth furono poi replicati in modo simile a quello che accadde per il corpo eterico di Sem, così che dopo la morte in croce, esistono copie dei corpi eterici e astrali di Gesù di Nazareth. Questo non ha nulla a che vedere con il suo Io, che è entrato nel mondo spirituale e poi ha continuato ad incarnarsi ancora.

Nei primi secoli dopo la venuta di Cristo, notiamo come gli scrittori cristiani lavorassero ancora sulla base della tradizione orale trasmessa dai discepoli degli Apostoli. Essi davano importanza agli aspetti materiali. Ma i secoli successivi non avrebbero potuto contare solo su questo. Specialmente dal sesto e settimo secolo in poi, i grandi padri della Chiesa erano permeati da una copia del corpo eterico di Gesù di Nazareth. Agostino era un uomo siffatto. Nella sua giovinezza dovette attraversare grandi battaglie. Dopodiché, iniziò ad agire significativamente in lui l’impulso del corpo eterico di Gesù di Nazareth, e solo allora iniziò a predicare la mistica cristiana. I suoi scritti possono essere compresi solo in quest’ottica.

Molte personalità hanno predicato in terra portando in sé una tale copia. I santi Colombano, Gallo e Patrizio,3 che avevano tutti una tale copia del corpo eterico, poterono proprio per questo diffondere il cristianesimo. In questo modo fu gettato un ponte dall’evento Cristo ai tempi successivi.

Nei secoli XI e XII vediamo poi persone che hanno accolto in sé il corpo astrale di Gesù di Nazareth. Francesco d’Assisi era una di queste particolari personalità. Quando seguiamo la sua vita troviamo molti fatti incomprensibili. Ma possiamo comprendere specialmente la sua umiltà e devozione cristiana se ci rendiamo conto che il lui viveva tale mistero. Intorno all’undicesimo, dodicesimo e tredicesimo secolo tali personalità divennero i predicatori del cristianesimo grazie a questa commistione dei corpi astrali. Essi ricevetter il cristianesimo per grazia.

L’Io di Gesù di Nazareth abbandonò i tre arti costitutivi nel battesimo sul Giordano. Tuttavia, in questi tre corpi è rimasta un’immagine di questo Io, come l’impronta di un sigillo. L’essere Cristo prese possesso di questi tre corpi così come di qualcos’altro, qualcosa che rimase come impronta dell’Io di Gesù. Dal dodicesimo secolo in poi, ciò che potremmo definire una copia dell’Io di Gesù4 fu intessuta in quelle individualità che poi iniziarono a parlare di un “Cristo interiore”. Meister Eckhart5 e Johannes Tauler6 parlavano dalla propria esperienza come un’impronta dell’Io di Gesù di Nazareth.

Sebbene oggi ci siano ancora molte persone portatrici di qualcosa di simile a copie dei corpi di Gesù di Nazareth, tuttavia esse diventano più personalità di spicco. In questa quinta epoca osserviamo sempre più come ci siano persone che debbano fare affidamento solo su se stesse, sul proprio Io. Le personalità ispirate diventeranno sempre più rare. Per questo motivo [in apssato] si è reso necessario provvedere affinché nella nostra quinta epoca potesse sorgere una corrente spirituale che avrebbe dovuto assicurare che un’ulteriore conoscenza spirituale potesse raggiungere ancora l’umanità. I chiaroveggenti avrebbero dovuto provvedere a quegli esseri umani totalmente dipendenti dal loro mero ego umano. Una leggenda ci narra che il recipiente usato da Cristo Gesù con i suoi discepoli nell’Ultima Cena fu conservato. È la leggenda del Santo Graal, e nella vicenda di Parzival vediamo un’espressione del tipico percorso evolutivo di un allievo nella nostra quinta epoca post-atlantidea. Parzival contravvenne a una cosa: gli era stato detto che non doveva fare domande. Questo è il passaggio importante dalla vecchia epoca alla nuova. Nell’antica India, era necessario che l’allievo avesse una devozione il più possibile passiva; questo era ancora vero al tempo di Agostino e al tempo di Francesco d’Assisi. Tutte queste persone umili si lasciavano ispirare da ciò che viveva in loro, da ciò che era stato intessuto in loro. Ma ora l’Io deve portare in sé la domanda. Ogni anima che si limita ad accettare passivamente ciò che le viene dato, non può andare molto oltre se stessa. Può quindi solo osservare ciò che accade nel mondo fisico circostante. Oggi l’anima deve porre domande, elevarsi al di sopra di se stessa, crescere al di fuori di sé. L’anima oggi deve porre domande, così come fece Parzival al fine di penetrare i segreti del castello del Graal.7

Pertanto, oggi la ricerca spirituale può iniziare solo laddove c’è una domanda. Le anime che oggi sono stimolate dalla scienza materialista a domandare, a chiedere e a cercare, sono le anime di Parzival. Per questo motivo è stata avviata una corrente misterica, la tanto osteggiata corrente rosacrociana, che non si basa su nessuna saggezza tradizionale, anche se accetta con gratitudine la tradizione antica. L’approccio rosacrociano allo spirito è oggi costituito dalle indagini chiaroveggenti dirette dei mondi superiori, con i gli stessi mezzi che il discepolo viene educato ad usare. La saggezza che viene oggi rivelata attraverso l’approccio rosacrociano allo spirito è quella frutto di tali indagini, non quella che si trova nei testi antichi, nemmeno perché certuni hanno creduto a questo o a quello. Tutto ciò è stato preparato gradualmente nelle scuole rosacrociane fondate nei secoli XIII e XIV dall’individualità chiamata Christian Rosenkreuz.

Oggi questa saggezza può essere divulgata sottoforma di Teosofia. Oggi, semplicemente non ci sono più quelle persone che hanno ricevuto incosapevolmente quella saggezza per via ispirativa. Oggi dovrebbero avvicinarsi alla Teosofia solo le persone che la sentono parlare al loro cuore. Non si dovrebbe fare propaganda per essa. Ognuno dovrebbe arrivarvi solo attraverso il proprio libero arbitrio. Ciò può avvenire solo quando gli individui si sentono afferrati in modo vivo dalla conoscenza spirituale.

Così, attraverso questa corrente spirituale teosofico-rosicruciana, attiriamo verso di noi quanto esiste nelle copie dell’Io di Gesù di Nazareth. In questo modo, coloro che si preparano a ciò, attirano nella loro anima l’immagine dell’Io di Gesù di Nazareth. Siccome il suo essere interiore è come l’impronta dell’Io di Cristo, attraverso di ciò tali esseri umani accolgono nella loro anima il principio di Cristo. In questo modo il rosicrucianesimo prepara qualcosa di positivo. La Teosofia deve diventare vita, in modo che ogni anima che la assorbe veramente si trasformi gradualmente. Assorbire la Teosofia significa trasformare l’anima in modo che possa arrivare alla comprensione del Cristo.

I teosofi si fanno destinatari viventi di ciò che Mosè e Paolo hanno ricevuto nella rivelazione di Jahvè-Cristo. Perciò, nella quinta lettera dell’Apocalisse leggiamo come gli uomini della quinta epoca culturale sono quelli che accolgono davvero in sé ciò che diventerà poi palese per l’epoca culturale della comunità di Filadelfia. La saggezza della quinta epoca culturale sboccerà come un fiore d’amore nella sesta epoca culturale.

L’umanità oggi è chiamata ad accogliere qualcosa di nuovo, qualcosa di divino, e quindi a intraprendere una risalita verso mondo spirituale. Viene comunicata la dottrina teosofica sull’evoluzione; essa non deve essere creduta, piuttosto l’umanità deve arrivare a comprenderla attraverso il proprio potere di giudizio. Viene annunciata a quelli che portano in sé il germe della natura di Parsifal. E non viene annunciata solo ad un certo popolo o in un ceerto luogo. Coloro i quali sentono la chiamata della saggezza spirituale si riuniranno proveniendo dall’umanità intera.



1Si veda il ciclo di conferenze Economia spirituale e reincarnazione, O. O. 109, (Milano: Editrice Antroposofica, 2008).

2Per la figura di Melchisedek si veda, tra le altre, la conferenza del 4 settembre 1910, in Il Vangelo di Matteo, (O. O. 123) (Milano: Editrice Antroposofica, 1990).

3Colombano di Bobbio (Monte Leinster, 540 circa – Bobbio, 23 novembre 615) monaco missionario ed evangelizzatore irlandese. San Gallo (Irlanda, 550 circa – Arbon, 16 ottobre 645) monaco cristiano, missionario e scrittore irlandese. Patrizio, nato Maewyin Succat, (Britannia romana, 385 – Saul, 17 marzo 461), è stato un vescovo e missionario irlandese di origini scozzesi.

4Si confronti con l’analoga descrizione che si trova nella conferenza di Monaco del 7 marzo 1909 “Problematiche profonde della reincarnazione”, in Economia spirituale e reincarnazione, O. O. 109, (Milano: Editrice Antroposofica, 2008).

5Eckhart von Hochheim, meglio conosciuto come Meister Eckhart (Tambach-Dietharz o Hochheim, 1260 – Colonia o Avignone, 1327/1328), è stato uno dei più importanti teologi, filosofi e mistici renani del Medioevo cristiano e ha segnato profondamente la storia del pensiero tedesco.

6Giovanni Taulero, in tedesco Johannes Tauler (Strasburgo, 1300 circa – Strasburgo, 15 giugno 1361), è stato un mistico, teologo e religioso tedesco.

7Si veda il ciclo di conferenze Cristo e il mondo spirituale. La ricerca del Santo Gral, O. O. 149, (Milano: Editrice Antroposofica, 1987).

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi