Leggere le immagini dell’Apocalisse – II parte – VIII conferenza

OTTAVA CONFERENZA

Kristiania, 17 maggio 1909

Un veggente come lo scrittore dell’Apocalisse può già vedere nel mondo astrale la futura evoluzione dell’umanità. Ciò che accadrà dopo la guerra di tutti contro tutti è già in fase di preparazione. Gli esseri umani chiamati a portare avanti l’evoluzione nel futuro, dopo la guerra di tutti contro tutti, sono già state istruite attraverso la saggezza insegnata nella Teosofia. La corrente spirituale della saggezza si affermerà sempre più in tutto il mondo.

Se un chiaroveggente osservasse l’essere umano di oggi, vedrebbe il corpo eterico sporgere di poco oltre la parte superiore del corpo fisico. Il corpo eterico di un essere umano di sesso maschile è femminile, mentre quello di una donna è maschile. Il corpo astrale, invece, è una struttura fluida, assai mutevole in termini di colore e forma, a seconda della vita interiore che vi si svolge. Quando alziamo una mano, l’impulso a farlo viene dal corpo astrale. Quando camminiamo, quando piangiamo o ridiamo, sono tutti impulsi determinati dal corpo astrale che agiscono sul corpo fisico. Tuttavia, l’influenza più importante sull’essere umano ce l’ha l’Io. L’Io lavora in modo del tutto indiretto attraverso il corpo astrale.

Nell’antica epoca atlantidea e nell’epoca lemurica, gli esseri umani non solo erano in grado di estendere i diversi corpi costitutivi, ma potevano anche allungarli e “gonfiarli”. A quel tempo il corpo fisico era solo un involucro molto piccolo; il corpo eterico e quello astrale, invece, erano enormi. Il corpo astrale assumeva a volte a una o a volte un’altra forma animale. L’uomo cambiava costantemente la sua forma fisica, a seconda dei desideri e degli impulsi che sviluppava nella sua vita interiore. L’aria allora era costituita da un denso vapore nebbioso, molto più denso e acquoso dell’attuale nebbia di montagna. Il corpo fisico umano assumeva colori e forme più vari; si potevano già intravvedere nella sua sostanza gelatinosa l’organizzazione fisica, per esempio il sistema sanguigno e lo scheletro. Verso la fine, l’aria di Atlantide fu liberata dalle dense masse acquose. Solo allora gli esseri umani poterono diventare le creature dell’aria e della terra quali sono oggi. Gli atlantidei non vedevano affatto il sole come lo si può vedere oggi, ma come un possente anello solare. Poiché l’aria non fu mai priva di acqua, non ci furono mai arcobaleni, che furono possibili solo dopo la separazione di acqua e aria. L’intero processo del diluvio atlantideo è ritratto nella storia di Noè e dell’arcobaleno.1

Era anche necessario che gli esseri sulla terra attraversassero i relativi stadi evolutivi in tempi assai diversi. Se durante le prime tappe dell’epoca atlantidea una parte dell’umanità non avesse ritardato la discesa entro il corpo fisico “condensato”, allora la forma umana sarebbe rimasta com’era – con ancora tutti gli istinti, le brame e le passioni del corpo astrale impressi nella forma fisica. Tuttavia, ci sono stati esseri che proprio allora si sono soldificati e induriti. Gli animali non sono altro che esseri che si sono condensati e solidificati troppo presto. Ciò che l’essere umano porta oggi nel corpo astrale in termini di desideri e passioni si è espresso nel corpo fisico dei vari animali. Ciascun gruppo animale ha sviluppato un particolare istinto, che si è fissato e solidificato in esso. Nell’era lemurica erano i mammiferi; sono le passioni umane che si sono solidificate. Ciò che portiamo in noi è rappresentato nell’immagine dei vari animali. Nell’essere umano, gli istinti si sono gradualmente raffinati e possiamo nasconderli nel cuore. Gli istinti più bassi dell’essere umano sono stati i primi a cadere nel mondo fisico, durante le eruzioni delle forze naturali dei primi tempi della Lemuria. Le scimmie rappresentano, per così dire, gli ultimi istinti inferiori a essere caduti o essere stati spinti nella materia solidificata prima che lo facesse anche l’anima dell’essere umano. Ancora oggi, in alcuni animali, ad esempio i cavalli, troviamo che nella testa il corpo eterico si estende molto oltre la forma fisica. Era così anche per gli esseri umani di Atlantide. Solo nell’ultimo terzo dell’era atlantidea un determinato punto del corpo eterico umano si spostò nella corrispondente parte del corpo fisico. Fu allora che gli esseri umani furono in grado di armonizzare la forma fisica con quella spirituale.

Esistono sedici gruppi di istinti e passioni umane, così come altrettanti gruppi di animali. Un giorno anche la zoologia capirà come questi sedici gruppi sono stati gradualmente emersi dal mondo spirituale. Possiamo facilmente indicare come si sono formate le varie parti dei mammiferi. La formazione degli zoccoli, ad esempio, è avvenuta quando la natura animale si è chiusa al mondo esterno in modo peculiare. L’aggressività ha portato alla formazione di artigli e zampe. Gli animali dotati di zoccoli esprimono uno stadio evolutivo assai diverso da quello degli animali con artigli. Vediamo anche come tale contrasto sia espresso nelle figure del centauro e della sfinge.

Questo viene espresso nella seconda parte del Faust, un libro molto importante dal punto di vista occulto, nell’incontro tra la sfinge e Mefistofele. Lei ride di lui a causa dei suoi zoccoli di cavallo, segno di una natura indurita, che si è chiusa egoisticamente al mondo.

Quando ci tagliamo un dito, avvertiamo un dolore, che ci viene dato dal portatore dei sentimenti, il corpo astrale. In passato, quando l’intera natura dell’essere umano era ancora morbida, anche la crescita dei capelli era permeata da forze astrali. Di Esaù ci viene detto che era coperto di peli; il suo sviluppo e il suo potere di giudizio erano ancora arretrati. Giacobbe poté ingannarlo, perché era già più evoluto nel suo potere di giudizio, del suo Io. Più l’Io ha padronanza del corpo astrale, più anche il corpo fisico può essere rielaborato e trasformato. Oggi l’uomo porta dentro di sé il proprio karma come una sorta di rendiconto della propria vita, come un bilancio di tutto ciò che ha compiuto nelle varie incarnazioni. Ma poiché la natura fisica dell’essere umano esprime molto poco dell’Io, il nostro karma rimane all’interno e senza mediazioni. Un domani, invece, si mostrerà sul volto dell’uomo. In futuro l’umanità si evolverà in modo che il suo karma sia portato sul volto. Il fatto che un essere umano sia nato in una determinata razza o in un determinato clima non sarà più determinante per le fattezze esteriori, esisteranno invece una classe di persone buone e una classe di persone malvagie. Comprendiamo bene Paolo, che ha detto: “Io vivo, ma non sono più io che vivo, ma Cristo in me”.2 in futuro gli esseri umani mostreranno nel loro aspetto esteriore ciò che si chiama “ricevere l’essere Jahvè-Cristo”. Oggi è ancora possibile essere una canaglia e tuttavia nasconderlo, ma in futuro, gli esseri umani porteranno il marchio della loro vita interiore sulla loro fronte.

Osserviamo l’essere umano che emergerà dopo la guerra di tutti contro tutti. Possiamo pensare a lui come a un essere dai bei lineamenti radiosi e dall’espressione nobile e benevola. Questo sarà il destino di coloro che avranno accolto gli impulsi spirituali al momento giusto. In futuro, tutte le forze morali, intellettuali e spirituali si presenteranno visibilmente nei tratti esteriori dell’essere umano. Ciò che viene recepito oggi rimane sigillato nelle anime, ma sarà dissigillato dopo la settima epoca, dopo la guerra di tutti contro tutti.

Questo è ciò che lo scrittore dell’Apocalisse vede nei sette sigilli che vengono gradualmente aperti. Il “libro con i sette sigilli” non è un libro nel senso che si dava in antico o che diamo oggi al termine. Esso sta a significare è una successione di eventi. Il “libro” apocalittico sta a indicare il concetto della successione delle epoche come, ad esempio, l’evangelista Matteo parla della successione genealogica della stirpe di Gesù di Nazareth. È in tal modo che si creano le sequenze. Questo è rappresentato nel libro che può essere aperto dal potere dell’Agnello.

Questo ci dà un’idea di ciò che si intende con i sette sigilli.

1In Gen 9:12-17.

2Gal 2:20.

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